Oltre 300 agenti, ma ancora non bastano

Pressing su Roma per l’invio di altri uomini. L’omaggio ad Antonio Mosca, ferito a morte dalla Uno bianca

Dai 120 agenti ospitati all’interno del vecchio commissariato, prima della nascita della Provincia di Rimini nel 1992, agli oltre 300 di oggi, nella nuova sede di piazzale Bornaccini. Sono numeri, quelli elencati ieri dal questore Rosanna Lavezzaro, che mostrano come nel corso degli anni la presenza delle forze dell’ordine sul territorio riminese sia andato incontro a un progressivo rafforzamento. Un percorso che tuttavia non è ancora concluso, se è vero che da più parti si continua ad invocare l’arrivo di rinforzi in pianta stabile per far fronte ad alcune problematiche come quelle legate alla microcriminalità. Una lotta che ha nella nuova sede della Questura in piazzale Bornaccini, uno dei suo avamposti principali.

Dopo i saluti introduttivi, la cerimonia di ieri, alla presenza del prefetto Giuseppe Forlenza e di autorità civili e militari della provincia, è proseguita con la benedizione del vescovo di Rimini monsignor Francesco Lambiasi, accompagnato dal cappellano della Questura, padre Paolo Carlin. Prima del taglio del nastro è stata deposta una corona d’alloro davanti la targa commemorativa in ricordo del sovrintendente della Polizia di Stato Antonio Mosca, morto nel 1989 per le ferite riportate il 3 ottobre 1987 durante la sparatoria con la banda della Uno bianca. "Questa – ha detto ieri il capo della Polizia, Lamberto Giannini – è un’ulteriore tappa di un percorso di valorizzazione del territorio. L’inaugurazione testimonia la costante attenzione nel creare presìdi di legalità che siano pronti a soddisfare le esigenze di sicurezza di cui i cittadini necessitano. Questa è la cifra dell’impegno che mettiamo in campo per offrire un servizio di vicinanza verso tutti ma soprattutto verso le categorie più fragili".