FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Omicidio Pierina, il movente passionale non regge per il super investigatore Denti

Sotto la lente un incontro segreto tra Manuela e Louis in un hotel di lusso di Riccione. Dopo l’esposto in procura, l’ex consulente dei Bianchi e Dassilva è stato sentito dalla polizia

Omicidio Pierina, il movente passionale non regge per il super investigatore Denti

Rimini, 2 luglio 2025 – In principio è stato un esposto. Quello depositato il 18 giugno scorso in procura a Rimini dal super investigatore privato Ezio Denti, il quale attraverso il documento vergato con l’assistenza dell’avvocato Ilenja Mehilli, aveva sottoposto all’attenzione degli investigatori tutta una serie di informazioni che Denti sostiene di aver acquisito in merito al giallo di via del Ciclamino durante il periodo in cui venne incaricato da Louis Dassilva, Valeria Bartolucci, Loris e Manuela Bianchi di scoprire eventuali collegamenti tra l’assassinio di Pierina Paganelli e l’incidente del figlio Giuliano Saponi. Ma nei giorni scorsi, precisamente lunedì mattina, la ’candidatura’ di Denti ad essere sentito a sommarie informazioni testimoniali è infine divenuta realtà, quando il super investigatore è stato convocato in questura per rendere la propria verità sul delitto.

Omicidio Pierina Paganelli: l'incontro tra consulenti e Manuela, Loris, Valeria, Louiss (foto Migliorini)
Omicidio Pierina Paganelli: l'incontro tra consulenti e Manuela, Loris, Valeria, Louiss (foto Migliorini)

Nello specifico, sono diversi i punti su cui Denti si è concentrato: prima nell’esposto e, successivamente, con gli agenti della squadra mobile diretta dal vice questore aggiunto Marco Masia. Primo su tutti un episodio risalente alla sera del 23 ottobre 2023, quando Denti organizzò una sorta di ’confronto segreto’ tra Manuela Bianchi e Louis Dassilva, attuale indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli.

In quell’occasione, durante il randevu tenutosi all’hotel Des Bains di Riccione e della durata di “circa 35-40 minuti”, Denti sostiene di aver “potuto ascoltare senza essere visto dai soggetti coinvolti”, recita l’esposto dell’investigatore privato da cui è scaturita la sit. “Dal contenuto della conversazione emergeva in modo netto la mancanza di interesse sentimentale da parte di Louis Dassilva nei confronti di Manuela Bianchi, la quale chiedeva ripetutamente se egli fosse innamorato di lei”.

“Dassilva – continua l’esposto di Denti – rispondeva in modo fermo e coerente affermando di stimarla, di volerle bene ma di non esserne innamorato”. Un resoconto dell’incontro su cui anche in questura Denti ha ribadito le proprie conclusioni, per cui “ritengo che l’ipotesi di un movente passionale – recita ancora l’esposto – (...) non trovi riscontro nei fatti realmente accaduti e da me direttamente osservati”.

Ma non è finita qui, poiché sempre Denti nel documento presentato in procura ha toccato anche altri aspetti poi illustrati alla polizia lunedì. Tra questi le ’famigerate’ fotografie di Loris Bianchi disteso a terra la sera del 3 ottobre. A tal proposito Denti sostiene che Bianchi le avrebbe giustificate affermando: “Ho fatto quelle foto per vedere come stavo col pizzetto” e non per giocare con il cane. Un altro aspetto su cui sempre Denti si sofferma è quindi “la fascia oraria in cui la nipote (di Pierina, ndr) dichiarò che lo zio (Loris, ndr) fosse uscito a una determinata ora, salvo poi correggersi probabilmente per aver sbagliato la lettura dell’orologio. Ho potuto accertare – procede l’investigatore – che l’orologio in questione era posto su un muro adiacente tra cucina e soggiorno con sfondo bianco e solo quattro indicatori (3, 6, 9, 12) risultando quindi poco identificabile e facilmente confondibile”.

Infine, Denti non ha mancato di far presente come, sempre secondo le sue valutazioni, in alcune circostanze abbia rilevato che “Loris Bianchi manifestava apertamente un estremo odio nei confronti di Pierina Paganelli”, mette nero su bianco il consulente.

Quanto riferito da Denti non è escluso che possa anche essere ritenuto di utilità e quindi utilizzato dai difensori di Dassilva, magari acquisendolo come testimonianza in un eventuale dibattimento, nel caso in cui lunedì prossimo il gup del Tribunale dovesse decidere di rinviare a giudizio Dassilva per l’accusa di omicidio volontario e pluriaggravato di Pierina Paganelli. La testimonianza dell’investigatore, da quanto si apprende, non ha mutato comunque il quadro accusatorio della procura nei confronti del senegalese, in carcere da ormai quasi un anno.