Rimini, 12 ottobre 2023 – Quella mattina del 7 maggio scorso, Giuliano Saponi - il figlio di Pierina Paganelli, la donna riminese di 78 anni massacrata con 17 coltellate - sarebbe stato colpito frontalmente in faccia da un oggetto in movimento con una superficie piatta e ampia.
Forse, ipotizzano gli inquirenti che si stanno occupando del caso, lo specchietto laterale sinistro di un veicolo che si sarebbe quindi allontanato facendo perdere le proprie tracce. E' questo lo scenario che sembra delinearsi a seguito degli accertamenti che la Procura di Rimini sta conducendo sul misterioso incidente di cui è stato vittima il 53enne che quel giorno, alle prime luci dell'alba, si stava recando al lavoro all'inceneritore di Raibano percorrendo in bicicletta via Coriano.
Un episodio dalla dinamica mai del tutto chiarita e su cui gli agenti della polizia stradale di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, stanno cercando di fare pienamente luce. Le lesioni riportate da Saponi almeno per ora non lascerebbero supporre una eventuale aggressione o una sorta di spedizione punitiva ai danni dell'uomo, come inizialmente ventilato dagli stessi familiari. Molto più probabile che il 53enne sia stato centrato e scaraventato a terra da un veicolo - una macchina, un camion o forse un mezzo agricolo in uscita da uno dei campi della zona? - anche se non è possibile affermare con certezza se l'incidente sia stato voluto o casuale.
"Non so se quello che mi è capitato sia collegato o meno con l'omicidio di mamma Pierina. Le forze dell'ordine lo appureranno" ha dichiarato lo stesso Saponi, ancora ricoverato nella clinica 'Sol et Salus' di Torre Pedrera. Proprio in questi giorni avrebbe dovuto fare rientro in via del Ciclamino, nell'appartamento sito proprio di fronte a quello della madre e in cui abita insieme alla moglie Manuela Bianchi e alla figlia 16enne.
Gli inquirenti naturalmente non escludono nessuna pista: al momento tuttavia l'esistenza di un filo rosso tra l'incidente di via Coriano e l'efferato omicidio della 78enne non pare essere suffragato da elementi concreti. Lo stesso Saponi è già stato sentito in più di un'occasione dagli inquirenti, ai quali ha ribadito di non ricordare assolutamente nulla di quel giorno. Si è detto inoltre convinto di non avere nemici e di non ritenere che qualcuno possa avere nei suoi confronti motivi di risentimento.
Gli accertamenti proseguono a 360 gradi, con l'obiettivo di stringere il cerchio attorno al veicolo pirata che ha prima travolto Saponi e poi è fuggito volatizzandosi nel nulla. Sono già stati acquisiti i filmati di diverse telecamere della zona, ma saranno compiuti accertamenti anche sulle celle telefoniche. La Procura ha inoltre dato mandato ad uno specialista di eseguire una perizia medico legale sulle lesioni riportate dal 53enne.