LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Omicidio di Rimini, sotto sequestro appartamento e box auto in uso al padre della nuora di Pierina

La 78enne vittima di un agguato sulle scale del condominio, la nuora interrogata per tutta la notte in Procura

Rimini, 6 ottobre 2023 – Potrebbe presto esserci una svolta nell’indagine sull’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa con 17 coltellate. La procura della Repubblica di Rimini ha messo sotto sequestro l’appartamento e il box auto in uso al padre della nuora di Pierina. Il luminol avrebbe evidenziato la presenza di tracce di sangue nei pressi del box.

Omicidio di Pierina (nel riquadro), posti sotto sequestro l'appartamento e il box auto in uso al padre della nuora della vittima
Omicidio di Pierina (nel riquadro), posti sotto sequestro l'appartamento e il box auto in uso al padre della nuora della vittima

Pierina ha lottato disperatamente con il suo assassino. A rivelarlo agli inquirenti sono i segni ritrovati sul corpo rinvenuto supino sulle scale tra gli ascensori e la porta tagliafuoco che conduce al garage interrato del condominio al civico 31 di via del Ciclamino, nella frazione riminese di Ca’ Acquabona.

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Il figlio della vittima, Giuliano Saponi, con la moglie Manuela Bianchi; a destra, la 78enne uccisa
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Sono tra le 15 e le 17 le ferite da arma da taglio refertate nel corso degli accertamenti svolti alla presenza della polizia scientifica e del medico legale. La lama ha raggiunto Pierina in diverse parti del corpo: collo, schiena, ma soprattutto torace, dove si sarebbero concentrati i tagli più profondi.

La 78enne aveva la gonna strappata e il body fuori posto, ma al momento non vi sono elementi che possano far ipotizzare una violenza sessuale, tentata o commessa. Lo stesso vale per l’ipotesi della rapina, scartata fin da subito, in quanto la borsa è stata ritrovata accanto al cadavere, con ancora all’interno gli effetti personali.

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L’ultima serata a pregare con i Testimoni di Geova

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Si indaga da subito a tutto campo, con particolare attenzione all’ambito familiare e a quello dei condòmini.

Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Daniele Paci, stanno comunque vagliando con attenzione tutte le piste e nessuno scenario viene escluso a priori dai poliziotti della squadra mobile, guidati dal vice questore aggiunto Dario Virgili. La dinamica più verosimile, che inizia a prendere forme in queste ore, è quello di un agguato vero e proprio.

Pierina potrebbe essere stata vittima di qualcuno che forse conosceva le sue abitudini e che potrebbe avere atteso che la donna facesse rientro a casa dopo l’incontro con il gruppo di preghiera dei testimoni di Geova, per poi saltarle addosso sulle scale non appena posteggiata la macchina nel box auto.

Un’ipotesi che però restringerebbe il cerchio delle indagini a chi abita nel complesso residenziale e ai suoi frequentatori abituali.

Ogni sera attorno alle 21 la rampa che conduce al garage sotterraneo viene chiusa da un cancello: per raggiungere il sotterraneo è dunque necessario essere in possesso del telecomando o della chiave per aprire il cancello o in alternativa passare internamente attraverso scale o ascensore. L’anziana viveva al terzo piano, dopo essersi separata ormai quasi vent’anni fa dal marito, un albergatore che si trova a Monaco di Baviera. Anche se non è possibile escludere un’intrusione dall’esterno, si può supporre che il carnefice di Pierina sapesse bene come muoversi per raggiungere il punto dove si è consumata l’aggressione.

Al momento non è stato ancora possibile stabilire con esattezza l’orario del decesso. Certo è che Pierina ha raggiunto la sala del Regno dei testimoni di Geova attorno alle 20 rimanendo lì, con il gruppo di preghiera, all’incirca fino alle 22. Era sola quando si è rimessa in macchina per fare ritorno a casa?

Ed era sola quando è scesa nel sotterraneo per posteggiare l’auto nel box? A ritrovare il cadavere, circondato da diverse tracce di sangue, l’altro ieri attorno alle 8.30, è stata la nuora di Pierina, Manuela Bianchi, che abita in un appartamento di fronte a quello della 78enne nella stessa palazzina. Insieme al marito Giuliano Saponi – ricoverato nella clinica Sol et Salus dopo un incidente dalla dinamica sospetta avvenuto il 7 maggio scorso – e agli altri figli di Pierina, Giacomo e Chiara, si è rivolta agli avvocati Monica e Marco Lunedei.

E’ stata sentita a lungo dagli inquirenti. «Sono stata interrogata fino alle 4 in Procura perché sono la persona più informata sui fatti e perché ieri mattina (mercoledì, ndr) sono stata io a trovare mia suocera, mentre scendevo ad accompagnare mia figlia a scuola», ha detto.