Rimini, 25 giugno 2023 - Lui, Gioacchino Leonardi detto ’Gino’, ha preso la pistola, si è messo a cavalcioni della compagna, Svetlana Ghenciu, mentre era sdraiata sul letto e ha sparato con la pistola regolarmente detenuta dal 50enne per uso sportivo. Due colpi, fatali per Svetlana, 48enne di origini moldave. Poi, Leonardi ha rivolto la canna ancora fumante della pistola verso di sé e ha sparato ancora. Altri due colpi, diretti al proprio petto. Così sono morti nel drammatico omicidio-suicidio di via Gambalunga i due coniugi ritrovati ormai cadaveri dal figlio adolescente di 16 anni, nell’appartamento della famiglia a Borgo Marina.
A mettere un punto fermo sulla dinamica della tragedia è stata l’autopsia eseguita su disposizione del pubblico ministero Annadomenica Gallucci giovedì scorso e i cui esiti ora hanno anche chiarito come la prima ipotesi secondo cui la morte fosse da ricondurre a qualche giorno prima del ritrovamente, fosse già corretta. Svetlana e Gioacchino sono morti sabato, quando il figlio secondo le ricostruzioni si era allontanato da casa per trascorrere il weekend dalla fidanzata, prima di rientrare lunedì pomeriggio e fare la macabra scoperta. Anche questo è stato chiarito dall’autopsia, che congela quanto già abbozzato dalle indagini della Squadra mobile, a cui però non è stato possibile trovare un riscontro sul passato di Gioacchino Leonardi. Il 50enne infatti, aveva riferito il figlio, in passato avrebbe lavorato come guardia giurata, ma la polizia non ha avuto riscontri in tal senso. Leonardi al giorno dell’omicidio risultava invece disoccupato, mentre la moglie Svetlana Ghenciu era invece dipendente del panificio Fellini, dove lavorava come aiuto dello chef nel laboratorio della storica bottega di Corso d’Augusto.
Nonostante gli esiti dell’autopsia, però, resta il mistero sulle motivazioni che sabato scorso abbiano spinto Gioacchino Leonardi a impugnare la propria pistola e fare fuoco per due volte prima contro la moglie e poi verso se stesso. Ancora nessun indizio che possa chiarire cosa sia scattato nel 50enne per arrivare a compiere quel gesto tanto drammatico. Soprattutto per il figlio adolescente.