Omicron, l'infettivologo: "Subito terza dose contro la variante"

Carlo Biagetti lancia l’allarme: "A gennaio potremmo avere problemi, per questo dobbiamo spingere sulle vaccinazioni"

Carlo Biagetti, infettivologo e responsabile dell’Ausl

Carlo Biagetti, infettivologo e responsabile dell’Ausl

Rimini, 19 dicembre 2021 - "Ad oggi non abbiamo segnalazioni della presenza della variante Omicron nel riminese, ma è presumibile che arriverà entro le prossime settimane, probabile da gennaio. Per questo dobbiamo spingere sulle terze dosi". Carlo Biagetti, infettivologo e responsabile dell’Ausl del programma per la gestione del rischio infettivo, non si ferma ai dati di questi giorni. Il trend del contagi e ricoveri continua a salire.

Covid: l'ultimo bollettino in Emilia Romagna

Venerdì Rimini ha visto i nuovi positivi nell’arco di una giornata superare i 300, non accadeva dal marzo scorso. Allora la situazione era diversa. Con pochi vaccinati la parola sulla bocca di tutto era lockdown. Oggi ci si ritrova in piazza per i mercatini di Natale, ma attenzione perché la situazione potrebbe peggiorare in modo consistente nell’anno nuovo per effetto della variante Omicron, più contagiosa rispetto alla Delta.

Terza dose, quale vaccino?

"Oggi - spiega Biagetti - è stato segnalato un caso nel ferrarese, ma ritengo sia solo una questione di tempo prima che sia presente anche nella nostra provincia. Considerando che il nostro sistema è più lento nell’evidenziare la presenza della variante rispetto a quello inglese, i tempi potrebbero essere brevi". Se consideriamo che Omicron arriverebbe in una situazione provinciale che mantiene un gap rispetto alle provincie vicine per percentuale di vaccinati in tutte le fasce di età, a partire dai più giovani, la maggior contagiosità si potrebbe tradurre in uno stress maggiore del sistema sanitario. "Per altro - riprende Biagetti - la nostra provincia è indietro sulla somministrazione delle terze dosi rispetto a quelle vicine. Diviene necessaria una accelerata. La terza dose se non elimina in assoluto la possibilità di contagio rispetto alla variante, la limita in modo molto consistente cosa che non potrebbe accadere ovviamente per quelle persone che hanno fatto la seconda dose diversi mesi fa, dunque con una efficacia che va diminuendo".

Non deve illudere il fatto che attualmente il sistema sanitario a livello provinciale stia resistendo all’ondata di contagi, nonostante siano superiori in percentuale rispetto a quanto sta accadendo nel resto della Romagna e in altre province in regione. "Ad oggi la situazione a Rimini è stazionaria. In realtà lo è da un paio di settimane, ma parliamo di una stabilità nel range alto del termine". Tradotto abbiamo molti casi e un numero di ricoveri altrettanto consistente. Basti vedere la Terapia intensiva in costante crescita negli ultimi venti giorni, con numeri più che triplicati: ieri i pazienti ricoverati erano 16. Se a questi dati si affianca l’arrivo della variante Omicron e il fatto che "rimaniamo una provincia con un’alta percentuale di non vaccinati" il quadro non è affatto roseo. "Chi è vaccinato e contrae la malattia ha sintomi lievi, mentre i non vaccinati finiscono per occupare la quasi totalità dei posti". In un simile quadro "serve la vaccinazione e serve spingere sulle terze dosi".