Ordinanza acqua in provincia di Rimini, multe fino a 500 euro per chi la spreca

Prime ordinanze dei Comuni. L’appello di Sadegholvaad ai riminesi, Palazzo Garampi pronto a chiudere le fontane

Rimini, 25 giugno 2022 - Ridracoli ci tiene a galla. Grazie alla diga, anche ai fiumi Marecchia e Conca, la provincia di Rimini non è (ancora) costretta a misure drastiche per risparmiare l’acqua. Stanno arrivando però le prime ordinanze dei Comuni, varate sulla base delle indicazione di Atersir, l’Agenzia regionale per i servizi idrici e i rifiuti. E’ vietato innaffiare orti e giardini dalle 8 alle 21, lavare la macchina, riempire e cambiare l’acqua alle piscine (pubbliche e private) senza prima l’accordo con Hera. Santarcangelo e Coriano sono stati tra i primi Comuni ad adottare le ordinanze, con multe da 25 a 500 euro per chi non rispetta le regole. In queste ore anche Rimini, Riccione e tutti gli altri Comuni emaneranno apposite ordinanze.

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Non basta. "In questa fase – lancia l’appello il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad – contano anche i comportamenti dei singoli cittadini per non sprecare l’acqua". Per questo "invitiamo i riminesi a prediligere la doccia al bagno, a usare lavatrici e lavastoviglie a pieno carico", a non sprecare l’acqua quando ci si lava i denti, a "controllare il corretto funzionamento degli impianti idrici e irrigui, per individuare e sistemare eventuali perdite". Se la situazione, a Rimini e nel resto della Romagna, è meno grave rispetto ad altri territori vicini "grazie alla lungimiranza di chi, decenni fa, ha voluto la diga di Ridracoli". Ma "continueremo a monitorare la situazione costantemente". Non solo: Palazzo Garampi non esclude - nelle prossime settimane - anche di spegnere le fontane pubbliche, se l’allarme siccità non dovesse rientrare al più presto. Un gesto non solo simbolico, ma per spronare tutti (riminesi e turisti) a evitare sprechi.

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Al di là dell’emergenza che stiamo vivendo, per Sadeghovlaad servono "investimenti strutturali", perché la siccità è destinata a diventare una costante. E "Rimini ha già detto sì ai progetti di sviluppo e di nuova captazione idrica da parte di Romagna Acque", in particolare la costruzione di una nuova diga in Appennino. Sì a nuovi invasi e anche ad altre opere idriche per non far restare la Riviera a secco. Ci siamo andati molto vicino nell’estate 2007, quando in alcune località l’acqua veniva portata con le autobotti.