Ordini di servizio falsificati Condannati due carabinieri

Secondo l’indagine hanno mentito su alcuni controlli in realtà non effettuati. In servizio a San Leo, sono stati assolti dall’accusa di truffa ai danni dello Stato

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Due carabinieri, in servizio alla caserma di San Leo, sono stati condannati per il reato di falso ideologico: secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, avrebbero falsificato degli ordini di servizio. Si tratta di un ufficiale dell’Arma condannato a un anno e quattro mesi e di un carabiniere condannato ad un anno, difesi dagli avvocati Torquato Tristani e Stefano Caroli.

I due carabinieri erano a processo per fatti che risalgono al 2016. Secondo le indagini dei carabinieri di Novafeltria, coordinati dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, i due colleghi in pattuglia insieme avrebbero in determinate occasioni falsificato gli ordini di servizio, in particolar modo quelli riguardanti le giornate lavorative del mese di ottobre, attraverso i quali avrebbero attestato falsamente di aver vigilato degli obiettivi sensibili, come l’ufficio postale di Pietracuta e la filiale di una banca.

Le accuse inizialmente avevano ipotizzato la truffa ai danni dello Stato, reato per il quale il giudice di primo grado del Tribunale di Rimini, Alessandro Capodimonti, ha deciso l’assoluzione due carabinieri perché il fatto non sussiste. I militari sono stati assolti anche dai rimanenti capi di accusa. "Considerate le iniziali richieste di condanna della Procura – dice l’avvocato Torquato Tristani, che difende i due militari – possiamo senza dubbio esprimere soddisfazione per l’esito di questo processo, benché sperassimo in un’assoluzione completa da tutte le ipotesi di reato. Assoluzione che è comunque arrivata, con formula piena, per quanto riguarda le accuse più pesanti a carico dei due carabinieri, a cominciare da quella per truffa ai danni dello Stato. Di fatto il giudice ha riconosciuto che nessun indebito vantaggio, tantomeno di tipo economico, è derivato dalla condotta dei carabinieri".

"Siamo comunque intenzionati a presentare ricorso in Appello – annuncia il legale – al fine di riabilitare completamente due professionisti che hanno sempre assolto pienamente al loro dovere: a nostro avviso infatti l’errata compilazione degli ordini di servizio contestata ai due militari attiene maggiormente all’ambito della disciplina militare" osserva l’avvocato.