Ortalli: "Momento difficile, incertezza nemico peggiore"

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"Un gesto estremo può avere tante motivazioni, che non conosciamo. Ogni parola sarebbe quindi superflua". La premessa "necessaria" è di Davide Ortalli, direttore di Cna Rimini.

Usciamo dal caso specifico e analizziamo la situazione delle aziende in generale. È un momento difficile?

"Lo è senza dubbio. Prima le conseguenze della pandemia, ora i rincari e la carenza di materie prime. Si torna a sprofondare nell’incertezza proprio quando ormai tutti avevano l’impressione di essere usciti dalla crisi. È dura da accettare".

Forse ancor più di quando, nel 2020, anche le aziende si sono ritrovate a fare i conti con il Covid.

"Sono d’accordo. Quando si affronta una difficoltà per la prima volta, viene naturale rimboccarsi le maniche per andare avanti. Dover riaffrontare ciò che si presumeva aver superato mette le persone psicologicamente e anche economicamente a dura prova. Siamo in un contesto che non dà alcuna certezza. Anzi, l’unica certezza che abbiamo è che la salita sta diventando sempre più ripida".

Questo vale ancora di più per piccole aziende, che voi come Cna rappresentate?

"Più che di dimensioni aziendali parlerei di settori. Ce ne sono alcuni che soffrono più di altri".

Alti e bassi che complicano la vita alle imprese. Servirebbe un po’ di stabilità.

"L’incertezza, che spesso è anche normativa, non consente di programmare nel migliore dei modi investimenti e strategie per il futuro".

Com’è cambiata la figura dell’imprenditore in questo periodo?

"Gli imprenditori hanno affrontato le difficoltà con grande spirito di sacrificio. In particolare nelle realtà micro-piccole, c’è un rapporto molto stretto tra titolare e lavoratori. L’azienda è una famiglia".

Giuseppe Catapano