Covid Rimini, ospedale in crisi per i No vax. "Chiamano l’avvocato per opporsi alle cure"

La direttrice dell’Infermi: "Siamo in trincea". Ridotta l’attività chirurgica a causa dell’emergenza, potenziati i posti letto per malati Covid

Francesca Raggi, direttrice del presidio ospedaliero di Rimini

Francesca Raggi, direttrice del presidio ospedaliero di Rimini

I numeri della pandemia a Rimini restano alti, altissimi. Nelle ultime ore sono stati segnalati altri 2.031 positivi, di cui 1.311 asintomatici, gli altri con sintomi. In realtà sono di più, ma molti ancora non sono finiti nel bollettino quotidiano di Ausl e Regione perché il sistema per la comunicazione delle positività, specialmente per chi ha fatto il tampone in farmacia, è in tilt. Nelle ultime ore sono stati dichiarati guariti altri 587 riminesi. All’ospedale ’Infermi’ continua a essere critica la situazione, a causa dei ricoveri per Covid. Tanto che l’Ausl è stata costretta a ridurre l’attività sanitaria no Covid. A Rimini, in particolare, negli ultimi giorni è stata diminuita l’attività della chirurgia, che pure nel 2021 era riuscita a recuperare, tanto da arrivare a effettuare un numero di operazioni pari (quasi) a quello del 2019. Non è da escludere l’apertura di nuovi reparti Covid all’ospedale ’Infermi’, visto l’aumento dei ricoveri. "Per adesso – spiega Francesca Raggi, direttrice del presidio ospedaliero di Rimini (nella foto) – potenziamo i posti letto per malati Covid cercando di recuperarli da altri reparti. Ma è evidente che se l’aumento dei pazienti positivi continuerà a salire ancora saremo costretti ad aggiungere altri reparti Covid, oltre a quello già operativo al padiglione Flaminio e alle altre strutture che ci stanno dando una mano ad accogliere e curare i malati".

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Quanti sono attualmente i malati Covid ricoverati in provincia?

"Abbiamo 133 pazienti all’ospedale ‘Infermi’, e di questi 18 sono in terapia intensiva. Poi ci sono circa altri 50 malati Covid ricoverati tra l’ospedale ’Ceccarini’ di Riccione, la clinica privata ’Villa Maria’ di Rimini e la casa di riposo ’Galli’ a Cattolica. In pochi giorni i ricoveri sono cresciuti in maniera significativa per effetto del boom di casi dovuto alla variante Omicron, che colpisce soprattutto i non vaccinati".

Tra i pazienti, quanti non hanno mai fatto il vaccino?

"Sono la stragrande maggioranza. Abbiamo in questo momento nel Riminese oltre il 90% di ricoverati che o non è vaccinato, o ha fatto solo una dose. I vaccinati con due o tre dosi sono davvero pochi. Ma c’è anche un’altra grande differenza che balza agli occhi".

Quale?

"L’età. E’ molto più bassa tra i ricoverati non vaccinati, rispetto ai vaccinati. L’età media dei pazienti non vaccinati viaggia intorno ai 60 anni, quella dei vaccinati supera gli 80 anni".

C’è chi continua a rifiutare le cure, tra i pazienti No vax?

"Purtroppo sì. Molti di loro chiedono espressamente di modificare il percorso terapeutico indicato dai medici. Ci siamo ritrovati, in questi giorni, anche casi di pazienti che si sono rifiutati e altri che ci hanno fatto inviare le lettere di diffida dai loro avvocati perché non volevano sottoporsi alle cure prescritte".

Una guerra nella guerra al Covid...

"E’ proprio così. Nonostante abbiano preso il virus in forma grave, nonostante lo sforzo di medici e infermieri per salvarli, molti pazienti No vax si ribellano alle cure. Noi sanitari siamo stremati, ma restiamo in tricea".