Ospedali al collasso: "In Pronto soccorso 300 accessi al giorno". Slittano gli interventi

Influenza, malattie respiratore e Covid fanno esplodere i ricoveri. Si allungano i tempi di attesa: assediato il personale sanitario. Raggi (Ausl): "Necessario liberare posti letto in chirurgia".

Ospedali al collasso: "In Pronto soccorso 300 accessi al giorno". Slittano gli interventi

Ospedali al collasso: "In Pronto soccorso 300 accessi al giorno". Slittano gli interventi

Sindromi influenzali, polmoniti batteriche, virus respiratori che colpiscono anziani e bambini. Senza dimenticare il Covid, tornato a rialzare la testa. L’arrivo del freddo e dei malanni di stagione ha scatenato l’assalto ai Pronto soccorso della provincia di Rimini. Le strutture sono sotto pressione, le sale d’attesa si riempiono all’inverosimile, il personale fatica ad assorbire l’afflusso record di pazienti, i tempi di attesa di dilatano, si formano code e ingorghi, a volte ci si ritrova anche a corto di barelle e coperte. Un quadro da bollino nero, tanto che la prossima settimana per far fronte al numero crescente dei ricoveri sarà necessario far slittare alcuni degli interventi chirurgici programmati.

"Solo a Rimini – spiega Francesca Raggi, direttrice medica del presidio ospedaliero Rimini, Santarcangelo e Novafeltria –, in questa fase particolare, registriamo dai 250 ai 300 accessi giornalieri. Numeri in linea con i mesi di punta dell’estate, luglio e agosto. I motivi di questo picco sono da ricondurre al moltiplicarsi di casi di influenza, stati febbrili in soggetti fragili che possono andare incontro a scompensi, anziani patologici con febbre o Covid. Il personale sanitario sta compiendo sforzi straordinari, con pazienza, professionalità e un grande dispendio di risorse ed energie. Abbiamo una task force dedicata che tiene monitorata la situazione dei presidi territoriali con incontri regolari che coinvolgono tutta la rete ospedaliera. È un problema per le persone che devono recarsi in pronto soccorso, ma anche per quelle che necessitano di ricovero. Per questo motivo, in vista della prossima settimana, sarà attuata una riduzione delle sedute operatorie programmate in moda da liberare posti letto nei reparti di chirurgia. E’ una decisione provvisoria, almeno fino a quando l’iper-afflusso di queste ultime settimane non sarà rientrato".

Il fenomeno è fisologico e influenzato, come sempre, dal clima di stagione. Nell’aria circolano diverse forme virali, dall’influenza alla para-influenza, fino al Covid e ad altre forme batteriche come le infezioni da streptococco. E poi c’è il virus respiratorio sinciziale, che specialmente in Lombardia e altre regioni sta contribuendo a intasare le pediatrie. Dall’ultimo report sulle infezioni respiratorie, l’incidenza risulta in aumento in tutte le fasce d’età ma ha raggiunto il 33% tra i bambini 0-4 anni, con un leggero incremento rispetto agli anni precedenti. Comprensibile l’apprensione dei genitori, che alle prime avvisaglie corrono dal medico di famiglia o in ospedale. Nonostante il forte stress a cui sono sottoposti i servizi, l’invito dell’Ausl è comunque quello di non generare allarmismi.

"Ci appelliamo al senso di responsabilità individuale dei pazienti – prosegue la direttrice Raggi –. La raccomandanzione è quella di limitare, per quanto possibile, il ricorso al pronto soccorso, preferendo altri canali di assistenza e scegliendo il percorso più adeguato alla patologia. Ricordiamo che, in base ai nostri dati, il 67% degli accessi al pronto soccorso riguarda casi di bassa e bassissima complessità, in prevalenza codici bianchi e verdi. Non dimentichiamo che un numero eccessivo di accessi impropri limita e riduce la presa in carico dei pazienti più gravi da parte del personale sanitario".

Lorenzo Muccioli