Outlet di lusso alla Murri, Novarese al palo

Venduta la Bolognese, il Comune spera di trovare investitori per le altre strutture. Per l’edificio di Bellariva resta in pista la ’ricetta’ spagnola

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di Manuel Spadazzi

Non c’è dubbio: il gruppo di Orfeo Bianchi ha fatto un ottimo affare acquistando l’ex colonia Bolognese a 2 milioni e 625mila euro. Si era partiti da 18 milioni di euro quando fu messa all’asta la prima volta, nel 2019. Ora arriva la parte più difficile per l’albergatore riminese: avviare il confronto con il Comune, la Regione, la Soprintendenza (la Bolognese è sottoposta a mille vincoli) e capire cosa potrà realizzare. Da Palazzo Garampi lasciano intendere che sarà massima la disponibilità al dialogo con Bianchi. La vendita dell’ex colonia "è una notizia straordinaria – dice l’assessore Roberta Frisoni – E’ incoraggiante e di buon auspicio sapere che ci sono imprenditori del territorio, attivi nel settore alberghiero, che hanno deciso di scommettere su un comparto così strategico della città. Come amministrazione faremo la nostra parte per accompagnare il privato in questo percorso e anche nella rigenerazione urbana delll’area", anche "nei rapporti con Regione e Soprintendenza". Chi è rimasto deluso è invece l’associazione ’Il palloncino rosso’. Per tre anni la onlus ha animato l’ex colonia con attività ed eventi: una risposta al degrado e ai (tanti) problemi di sicurezza. "Speravamo si realizzasse il sogno – dicono il presidente dell’associazione Luca Zamagni e gli altri volontari – ovvero che la Bolognese tornasse a essere, come in origine, un edificio pubblico per le vacanze di tutti". Era pure il sogno del sindaco di Calderara di Reno e di altri comuni del Bolognese, ma è andata diversamente. "Sogniamo che la nuova proprietà – si augura Zamagni – capisca che l’ex colonia non può essere solo un hotel: è un bene comune".

Venduta la Bolognese, il Comune spera di trovare una soluzione anche per le altre ex colonie. Anche il secondo bando per trovare acquirenti per la ex Novarese e Riminiterme era andato deserto. Eppure da Palazzo Garampi assicurano che "ci sono nuove manifestazioni di interesse e si procederà a nuova gara forse già entro l’anno". Ma Renco, il colosso immobiliare con sede a Pesaro, che ha forti interessi su Rimini (ha avviato i lavori all’ex corderia di Viserba e sta progettando i lavori per il Mercato coperto), potrebbe non essere più della partita.

Colonia Murri: il Comune di Rimini possiede solo la nuda proprietà, e resta in piedi il contenzioso con la società Rimini & Rimini, fallita, che doveva realizzare un parco commerciale con ristoranti e negozi nell’edificio di Bellariva. Il curatore fallimentare Saul Bazzotti ha ricevuto varie manifestazioni di interesse, tra cui quella di un gruppo spagnolo specializzato in centri commerciali che intende realizzare un outlet di lusso. Si aspettano le offerte Infine, l’ex colonia Enel: il Comune ne possiede solo una parte, che spera di riqualificare nell’ambito dei lavori del nuovo lungomare in quel tratto.