Rimini, overdose durante il festino tra amici

Ricoverato in ospedale per avere consumato un mix di eroina e crack. Arrestate cinque persone

Polizia (immagine d'archivio)

Polizia (immagine d'archivio)

Rimini, 29 ottobre 2020 - "Una rimpatriata". Così i diretti interessati hanno definito il piccolo festino a base di crack ed eroina organizzato in casa che si è chiuso drammaticamente con un overdose. Un riminese, di 58 anni, è salvo grazie all’intervento immediato del 118 e ora è ricoverato all’ospedale Infermi. In carcere sono finite invece cinque persone, una delle quali, un tunisino, di 21 anni, è accusato di avere venduto la dose che per poco non l’ha ucciso.

L’allarme al 113 arriva l’altra sera, verso le 22,30. A chiamare è l’operatore del 118, il quale li avverte che in un appartamento di via Pomezia c’è stata un’overdose. L’uomo è ancora vivo, ma ha rischiato grosso. Gli agenti delle Volanti arrivano in cinque minuti. Oltre al 58enne, già trasportato in ospedale, nella casa c’erano la sua compagna, e un’amica di entrambi, di 32 anni. Le quali a quel punto raccontano la ‘bravata’ della serata. "Una rimpatriata tra amici" dicono, e per festeggiare l’incontro la più giovane era arrivata con l’eroina, mentre la coppia ci aveva messo il crack. Altro che aperitivo. I divertimenti vanno avanti a suon di droga, fino a quando lui non si sente male. L’uomo non dà più segni di vita, e spaventate a morte le altre due non possono fare altro che chiamare i soccorsi.

I poliziotti fanno parecchie domande, e alla fine le risposte e gli indizi che hanno a disposizione li portano fino a un residence di viale Bergamo, a Miramare. Entrano e bussano a un appartamento, qualificandosi. Da fuori sentono parecchio trambusto, incluso il rumore dello sciacquone, sia all’interno di quell’appartamento che in quello del piano di sopra.

Ma chiunque ci sia all’interno non ha nessuna intenzione di aprire, e sta gettando qualcosa nel water. Cosa, se non droga? Gli agenti a quel punto usano la finestra ed entrano in casa, dove ad accogliergli ci sono tre tunisini. I quali non vanno tanto per il sottile, e pur di difendere il loro ‘territorio’, aggrediscono le divise. Ne nasce una violenta colluttazione, uno dei poliziotti rimane ferito, ma alla fine ad avere la meglio sono le divise e i tre finiscono in manette. Ovunque trovano tracce di droga, hashish, marijuana ed eroina, ma non la scorta che cercano. Intanto però la casa è circondata e gli agenti vanno a bussare anche all’appartamento di sopra. Dentro ci sono una modalva, di 51 anni, e un italiano, di 58. Ma qui non ci sono solo rimasugli, perchè in cucina trovano 10 involucri di eroina e 2.600 euro in contanti. L’intera banda di spacciatori finisce in carcere con una sfilza di imputazioni.