ANDREA OLIVA
Cronaca

Pale in Valmarecchia. Slitta la decisione: "La battaglia continua"

Dopo un’accesa discussione la Toscana prende ancora tempo su Badia del vento. Parma e Tonielli: "No all’impianto".

Alice Parma, consigliera regionale del Pd

Alice Parma, consigliera regionale del Pd

Ancora un rinvio. Dopo una riunione accesa e lunghissima (durata 6 ore). Ma alla fine c’è stato l’ennesimo rinvio nella conferenza di servizi sul progetto dell’impianto eolico di Badia del vento. Il fronte dei ’no’ all’impianto previsto a Badia Tedalda ai confini con la Valmarecchia, con 7 aerogeneratori altri 180 metri, si è fatto sentire. "La Regione, unitamente alle Province di Rimini e Forlì- Cesena, all’ente del parco Sasso Simone e Simoncello, ai comuni dell’Unione Valmarecchia, alle soprintendenze, hanno evidenziato l’incompatibilità di Badia del vento per gli impatti irreversibili sulle aree protette e sul nostro patrimonio ambientale e paesaggistico e colturale", dice la consigliera regionale Pd, Alice Parma. "Alla nostra battaglia si sono uniti la Regione Marche con i comuni di Carpegna e Borgo Pace e persino il comune toscano di Sestino. Continuiamo a essere contrari alla realizzazione di Badia del vento e alla progettazione scellerata e impattante di nuovi impianti".

Una quantità di pareri contrari e documentati, che non hanno permesso di trovare ancora una soluzione definitiva in sede di conferenza dei servizi. La Regione Toscana dovrà adesso prendere atto di tutti i pareri presentati e decidere il da farsi. Sapendo che "il nostro giudizio sarà positivo solo quando il progetto sarà bocciato" avverte il sindaco di Casteldelci, Fabiano Tonelli. "Auspichiamo – riprende la Parma – che alla prossima conferenza di servizi si trovi una soluzione concorde e a tutela del nostro territorio e dei nostri crinali. La Toscana ascolti finalmente l’Emilia Romagna e sbrogli questa matassa senza prevaricazioni rispetto gli interessi dei territori e delle comunità confinanti". Infine, "come Regione Emilia Romagna abbiamo dato avvio al percorso per scrivere una legge sulle aree idonee alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Bisogna trovare una soluzione che tenga conto delle specificità territoriali, della criticità idrogeologica delle aree interne e della tutela paesaggistica di quel luogo e di ogni luogo della nostra terra. Dobbiamo coniugare una transizione energetica che non sia figlia di speculazioni a spese delle nostre comunità". Forti preoccupazioni anche dalle Acli Rimini, che chiedono un confronto pubblico vero e trasparente sull’eolico.

a.ol.