Rimini, prese i soldi dei pallinari: vigile nei guai

Agente della polizia locale a processo per abuso e omissione di atti d’ufficio La difesa: "Accuse basate solo sulle dichiarazioni di truffatori, faremo ricorso"

Rimini, 29 ottobre 2022 - Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, avrebbe approfittato del suo ruolo di agente della polizia locale di Rimini per far sparire parte dei soldi (circa 100 euro) confiscati a dei ‘pallinari’ durante un controllo sul lungomare. Francesco Fimiano, 52 anni originario di Catanzaro, è stato condannato per abuso ed omissione di atti d’ufficio ad un anno e 4 mesi di reclusione, pena sospesa.

Agenti della polizia locale impegnati nei controlli contro i pallinari
Agenti della polizia locale impegnati nei controlli contro i pallinari

A inchiodarlo le dichiarazioni di due ‘campanellari’, truffatori specializzati nel frodare i turisti che d’estate si riversano lungo i viali delle Regine, con un trucco vecchio come il mondo ma che ancora continua a ‘mietere’ tante vittime. Un fenomeno contrastato con il pugno di ferro dalle pattuglie della polizia municipale, che nel corso del tempo hanno eseguito sequestri per migliaia di euro. Secondo le accuse l’agente, che è difeso dall’avvocato Marco Ditroia, si sarebbe appropriato, abusando del ruolo di pubblico ufficiale di un centinaio di euro durante uno degli innumerevoli blitz fatti scattare dalle pattuglie della polizia locale per disperdere le ‘batterie’ di pallinari.

Il sostituto procuratore Davide Ercolani, aveva chiesto per lui la condanna a 1 anno e mezzo (per quattro dei sette capi di imputazione per cui il pubblico ufficiale era a processo) e l’assoluzione per le rimanenti contestazioni. Il giudice Vinicio Cantarini ha quindi condannato Fimiano a un anno e 4 mesi, derubricando e riqualificando i principali quattro capi di imputazione, che prevedevano anche il peculato e il falso, in omissione e abuso d’ufficio. Assoluzione piena perché il fatto non sussiste per i rimanenti capi di imputazione.

I fatti contestati risalgono all’autunno del 2016 fino all’estate del 2017 quando il pubblico ufficiale era finito indagato in un filone minore della grossa inchiesta della Guardia di finanza e la stessa polizia municipale di Rimini sui comportamenti al limite del legale di alcuni agenti del nucleo ambientale del comando provinciale dei vigili urbani per cui la sentenza è prevista a febbraio 2023. Fimiano non faceva parte del nucleo ambientale della polizia locale, ma finì indagato perché la Guardia di finanza approfondendo i risvolti di un’inchiesta choc sul nucleo riuscì ad acquisire nuove notizie di reato.

L’avvocato dell’agente, durante il processo abbreviato condizionato, ha prodotto video e immagini che hanno scagionato il pubblico ufficiale dalle accuse più brutte come quella di aver usato violenza fisica e verbale nei confronti di tre persone extracomunitarie controllate. Lo stesso avvocato Ditroia ha già annunciato la volontà di ricorrere in Appello. Il legale sostiene infatti che l’accusa a carico di Fimiamo, che in passato non aveva mai avuto guai con la giustizia, si è basata solo ed esclusivamente sulle dichiarazioni rese da due ‘pallinari’, persone arrivate in Riviera appositamente con l’intenzione di delinquere.