Rimini, la confessione del pallinaro. "Spenno la gente sul lungomare per cento euro"

Parla uno dei romeni arrestati dai vigili

Un fermo immagine del video girato dalla polizia municipale per incastrare la banda

Un fermo immagine del video girato dalla polizia municipale per incastrare la banda

Rimini, 23 luglio 2018 - Li chiamano pallinari e sono la piaga della zona turistica. Abbiamo incontrato un componente della banda sgominata dalla polizia municipale in piazzale Tripoli nello studio del suo legale, l’avvocato Massimiliano Orrù. Non si vergogna di spennare persone in buona fede? "Quelli che vengono a giocare – dice Adrian, nome di fantasia - cercando di indovinare sotto quale scatola è nascosta la pallina sono persone che hanno il vizio del gioco". Da dove viene il vostro gruppo? "Dalla Romania, dintorni di Bucarest". Lei è residente a Rimini? "Sì, come molti di noi: facciamo lavori stagionali che in estate si fermano. Altri vengono dall’estero". Qual è il suo ruolo? "Io faccio il palo. Abbiamo un capo, che è quello che muove le scatole con le palline. In passato ha fatto il prestigiatore in Romania. La pallina non la vediamo neanche noi. E’ velocissimo". Poi? "Alcuni, come me, tengono d’occhio polizia, vigili e carabinieri; altri si fingono giocatori, per invogliare la gente a partecipare". Peccato che la gente non sappia che non si vince mai, perché la pallina sparisce. "Non è vero. C’è chi vince, anche se il capo è molto bravo con le mani. Ma non è vero che la pallina scompare, è sempre sotto una delle tre scatole". Tranne la sera dell’arresto. "Io e i miei amici sosteniamo che c’era anche quella sera. Infatti...". Dica. "D’ora in avanti filmeremo tutto anche noi. Alzando a fine puntata la scatola con la pallina. E’ solo abilità, si può dimostrare". Andiamo avanti. Quanto guadagna in un giorno? "Dipende, a volte lavori solo mezz’ora e la polizia ti caccia, altre volte di più, anche 5-6 ore, tra pomeriggio e sera". L’incasso di un giorno medio? "Sui cento euro ognuno". Francamente sembrano pochi, c’è gente che si è giocata 500 e passa euro in un colpo. "Il nostro capo prende due quote". Per quanti mesi l’anno fa questa attività? "La durata della stagione turistica". Ci sono ‘polli’ più facili di altri: italiani, stranieri, uomini, donne, ragazzi? "No, è uguale. Però abbiamo i nostri princìpi". Quali? "Non facciamo giocare minorenni, nè persone anziane o disabili in carrozzina". Le multe da mille euro del Comune le ha mai pagate? "Multe? Mai pagate". Risse o litigi con i commercianti delle zone dove giocate? "Cerchiamo di andare davanti a locali chiusi per non dare fastidio". Conosce i pallinari delle altre batterie? "Di persona solo i miei connazionali romeni. I russi e i napoletani no". Ma come fa a vivere così, sempre con l’incubo di denunce e arresti? "Non mi piace, ma se non sai cosa fare per campare... E poi rende".