Giallo Pantani, caccia alle escort. Mamma Tonina: "Avevo ragione io"

Dopo il racconto del tassista si cercano due ballerine e un pusher. Omaggio dei tifosi a 18 anni dalla morte

Pellegrinaggio nel cimitero di Cesenatico dove è sepolto Pantani

Pellegrinaggio nel cimitero di Cesenatico dove è sepolto Pantani

Cesenatico, 15 febbraio 2022 - Le indagini che riprendono e l’anniversario (ieri) della morte. Marco Pantani, a Cesenatico, torna protagonista. "Dopo diciotto anni adesso mi credono, prima mi davano della pazza, ma io conoscevo i pregi e i difetti di mio figlio, inclusa la presenza delle escort e di altre persone che gli ronzavano attorno". Con queste parole mamma Tonina commenta le ultime notizie emerse dalle indagini sulla morte del figlio Marco Pantani avvenuta il 14 febbraio di diciotto anni fa. "Il tempo mi ha dato ragione sui fatti di Madonna di Campiglio del 1999 - attacca la donna - quando la crra si infiltrò per farlo fuori dal Giro d’Italia per delle questioni legate alle scommesse clandestine gestite dalla malavita, e mi daranno ragione anche su chi ha causato la sua fine nel 2004, perché io sono sempre stata e sono tuttora convinta del fatto che mio figlio non fosse solo in quei giorni al residence Le Rose".

Mamma Tonina queste cose le ripete da sempre, va detto. E ora non nasconde l’amarezza nei confronti dell’ambiente ciclistico: "C’è stato del marcio in questa vicenda nata nel 1999 e il mio Marco diceva ’Parlate ragazzi, tirate fuori le cose’. Invece tutti sanno cosa è successo, ma ancora oggi nessuno parla".

Sulla nuova svolta delle indagini, ecco l’avvocato Fiorenzo Alessi incaricato dai genitori del campione: "La Procura di Rimini ha dimostrato coerenza e serietà inquirente, noi riteniamo che siano emersi nuovi elementi, ci siamo costituiti nel procedimento auspicando che il lavoro comune possa portare esiti che da anni la famiglia Pantani attende, consapevoli che il decorso del tempo non gioca a favore dell’accertamento della verità". Nel frattempo ieri a Cesenatico i tifosi di Marco Pantani si sono ritrovati ieri per stringersi ancora una volta attorno alla famiglia del campione morto il 14 febbraio 2004 a soli 34 anni, e per testimoniare il loro amore incondizionato ed eterno. Fra di loro ci sono uomini e donne che hanno gioito per le vittorie del "Pirata" negli anni Novanta e lo hanno sempre sostenuto anche nei giorni bui delle infamanti accuse che lo hanno portato alla prematura e ingiusta fine.

In una giornata grigia, gli appassionati di ciclismo hanno visitato la tomba nel cimitero di Cesenatico centro e la statua eretta in piazza Marconi, mentre lo Spazio Pantani, il museo multimediale gestito dai genitori del campione nell’area della stazione ferroviaria, è ancora temporaneamente chiuso per l’indisponibilità del personale. Il giorno lavorativo ha penalizzato l’affluenza, così come c’è stata meno gente del solito al cimitero di Cesenatico, dove è aperto un grande cantiere che blocca la circolazione nel quartiere. ma lì, dove è sepolto il Pirata, da 18 anni c’è un pellegrinaggio continuo d tiifosi che vengono da tutto il mondo. Ieri i tifosi di Marco, morto il giorno di San Valentino, 18 anni fa, si sono fatti ancora una volta sentire sui social. "Vogliamo che sia fatta veramente luce sulla sua fine" il coro comune. In serata, c’è stata anche una messa in ricordo del Pirata.