Parco Eolico Rimini, Riccione lancia un referendum per fermarlo

La sindaco Tosi e la sua giunta marciano contro il progetto che prevede 59 pali di 35 metri e 2 piattaforme a largo della costa. E chiamano a sostegno i cittadini

Il progetto del parco eolico in mare davanti alla costa riminese

Il progetto del parco eolico in mare davanti alla costa riminese

Riccione, 16 giugno 2020 - Un referendum popolare per far decidere ai cittadini se vogliono o meno il grande parco eolico davanti alla costa riminese. A lanciare la campagna contro il progetto è la maggioranza di governo del Comune di Riccione con la giunta in testa.

LA SCHEDA  Il Parco Eolico occuperà poco più di un chilometro quadrato

La sindaco Renata Tosi, di centro-destra, assieme ad assessori e maggioranza procederanno con un consiglio comunale aperto per condividere con la comunità e i cittadini il progetto, poi proporranno un referendum avviando al medesimo tempo un confronto con gli altri Comuni interessati. Infine “ci impegneremo nelle sedi istituzionali per fermare il progetto del cosiddetto "parco eolico offshore", a 12 miglia dalla costa di Riccione, Rimini, Misano Adriatico e Cattolica” è scritto nella nota del municipio.

La battaglia si riferisce al progetto presentato dalla società Energia Wind 2020 srl. Nelle settimane scorse la società ha presentato richiesta al ministero alle Infrastrutture e trasporti per ottenere la concessione demaniale e poter procedere al progetto. Si tratta della prima fase di un iter burocratico che condurrà alla conferenza dei servizi tra gli enti coinvolti non prima del coinvolgimento del ministero all'Ambiente per la necessaria valutazione dell'impatto ambientale.

E' proprio questo che preoccupa la maggioranza di governo riccionese rappresentata in consiglio comunale a cui si aggiungono Fratelli d'Italia e il Popolo della famiglia. Il parco eolico conta ben 59 pale eoliche sostenute da pali alti 35 metri in una distanza dalla costa variabile tra le 5 miglia circa e le 12, a cui si aggiungono 2 piattaforme con un diametro di 40 metri ciascuna e oltre 20 chilometri di cavi.

L'ordine dle giorno che verrà presentato in consiglio comunale ha un titolo chiaro: “Orizzonte libero”. Il documento dice "basta a progetti datati tirati fuori dai cassetti e imposti d'alto". Il progetto presentato al ministero è solo l'ultima tappa di un percorso iniziato circa sette anni fa con la Provincia in prima linea. La stessa Provincia ha difeso la bontà dell'idea negli ultimi giorni rimandando il confronto nel merito del progetto alle sedi istituzionali. "E' necessario aprire un tavolo con i cittadini - si legge nell'odg proposto dalla coalizione di maggioranza - per cui servono un Consiglio comunale aperto come scambio di contributi e osservazioni con i cittadini e un referendum per consultare la volontà popolare. Perché la costa e il mare sono fonte primaria di sostentamento per tanti riccionesi e la si può mettere a repentaglio".