Rimini, parco eolico pronto nel 2025. Le pale spostate a 12 miglia: "Basta veti"

Oggi il vertice tra Comune e società Energia Wind sul progetto dell’impianto in mare. L’architetto Giovanni Selano: "Se arriva il via libera, siamo pronti a realizzarlo in due anni"

Il progetto dell’impianto eolico al largo di Rimini: prevista anche una piattaforma

Il progetto dell’impianto eolico al largo di Rimini: prevista anche una piattaforma

Rimini, 20 aprile 2022 - Il progetto definitivo c’è. Le distanze minime delle pale eoliche dalla costa, invocate dal Comune di Rimini e da vari politici, anche. "Saremmo in grado di arrivare all’autorizzazione ministeriale entro l’anno, per poi avviare la realizzazione dell’opera dalla seconda metà del 2023 e terminarla entro 24 mesi", fa il punto l’architetto Giovanni Selano, che segue il progetto per la società Energia Wind 2020. Proprio oggi la società incontrerà l’amministrazione comunale riminese. Incontro atteso dopo i messaggi che a più riprese il Comune ha lanciato tramite l’assessore al mare Anna Montini. Il primo: la richiesta di revisione del progetto, allontanando le pale dalla riva. L’altro: la ricaduta sul territorio. Tanto che la Montini si è spinta a chiedere energia a prezzi scontati per le scuole e il Metromare. "Il produttore non può farlo, è la legge a precisarlo – riprende Selano – L’energia prodotta va immessa nella rete nazionale". Ciò non toglie "che si possono realizzare numerose iniziative legate alla sostenibilità e alla transizione energetica. Per esempio si possono attivare project financing per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e la revisione del parco mezzi del Comune". E "sarebbe molto interessante ragionare su un progetto sperimentale di comunità energetica per un bacino ampio, sfruttando l’energia prodotta. Non può essere però la società ad avanzare al ministero la richiesta".

Le autorizzazioni

"Siamo arrivati alla fase 2 dell’iter con la valutazione di impatto ambientale. Ci teniamo a mostrare il progetto prima di partire con la presentazione al ministero e il periodo delle osservazioni che durerà solo 30 giorni".

"Sì all’impianto eolico in mare, nì alle trivelle"

Il progetto

L’ipotesi iniziale prevedeva 59 pale disposte in tre archi con i primi impianti a 6 miglia dalla costa. Oggi i tre archi sono stati allontanati dalla battigia e posti a una distanza variabile tra le 12 e le 18 miglia. "Di più non si può fare per più ragioni. Il mare sembra uno spazio vuoto, in realtà ci sono zone militari, cavi e altre indicazioni e usi da considerare. Questo sarebbe il primo intervento realizzato su dati certi, reali, rilevati grazie all’anemometro sulla piattaforma Azalea. Non ci si può allontanare più di tanto dall’area di riferimento. Potersi basare su dati ha permesso di avvicinare gli impianti e interessare 71 chilometri quadrati di mare (ma l’area delimitata è di 12), quando davanti alle coste ravennati l’impianto occuperà circa 400 chilometri quadrati". I pali emergeranno dall’acqua per 130 metri mentre le pale avranno un raggio di 80 metri il che porterà ogni singolo impianto a superare i 200 metri di altezza.

Le migliorie

"Dalle due piattaforme iniziali per la gestione dell’energia si è arrivati a una sola che avrà più funzioni. Potrà ospitare ricerche scientifiche, visite ed avrà un attracco e un eliporto". La società ha modificato il progetto iniziale, prevedendo che il cavo per condurre l’energia a terra venga interrato a 900 metri dalla riva, procedendo a una profondità di oltre 30 metri e riemergendo nella zona del sottopasso di via Portofino.

"Il parco eolico ci danneggerà"