Pd, casting per il segretario Riziero Santi sarà reggente

Un triumvirato guiderà il partito fino al congresso: l’ex presidente della Provincia, affiancato da Cinzia Bauzone e Marino Masi, lavorerà per ritrovare unità d’intenti

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A riordinare il Partito democratico riccionese ci penserà Riziero Santi. Il presidente della Provincia uscente, dimessosi da poco, ha accettato la sfida. Farà parte del triumvirato che guiderà il partito fino al congresso. Per essere esatti sarà il fulcro di un progetto, per il quale ha chiesto di essere affiancato dal presidente di direzione Cinzia Bauzone e del tesoriere Marino Masi, che deve evitare scivoloni e soprattutto scossoni nel partito. Per troppi anni il Pd si è presentato ai congressi lacerato. Per non parlare delle correnti interne che hanno finito per dilaniare il partito nei veleni delle primarie facendo richiudere il Pd in se stesso e allontanandolo dalla città.

Santi è stato chiamato ad invertire la rotta per trovare nei quattro mesi che separano il partito dal congresso unità di intenti e convergenza su una figura unica per guidare la segreteria. "Porterò un nuovo progetto politico e organizzativo – spiega –. Nella proposta c’è la condivisione del percorso con al fianco il presidente di direzione e il tesoriere". Ecco cosa Santi intende cambiare. "Ritengo serva un nuovo metodo per poter poi arrivare al congresso con una proposta politica che sia un mix di esperienza e nuova classe dirigente da formare". In primo luogo andranno sedate le tendenze a imporre linee che finiscono per generare scontri. "Oggi c’è tanto individualismo. Va superato per un metodo che sia capace di coinvolgere le persone, dentro e fuori dal partito. Così da andare tra la gente, e non fermarsi al post da social". Una politica in presenza e prima di tutto uno stop ai personalismi. Nella visione di Santi c’è un che di antico. Quell’ordine che si tramandava fin dai tempi del Pci ed evitava lo scontro pubblico dei vari pensieri privilegiando la sintesi interna. La sfida di Santi sta nel "cambio di metodo". L’ex presidente della provincia avrà 120 giorni per riuscire nell’impresa, poi si passerà alle votazioni per la futura segreteria. Non sarà semplice centrare l’obiettivo perché il pensiero degli uomini e delle donne più rappresentativi nel Pd dovrà essere ricondotto in un dialogo interno nell’ottica del superamento dei personalismi.

Al termine dei quattro mesi di tempo dati a Santi si voterà per il futuro segretario e lì si capirà se il lavoro ha premiato o se saranno tornati i ben noti individualismi. Il primo problema sarà il nome del nuovo segretario. Aumentano le pressioni per un giovane alla guida, e arrivano anche dal provinciale. Ma senza il ricambio generazionale, mancato negli ultimi anni, è difficile affidare il partito a chi deve ancora farsi le ossa. Così la tendenza attuale privilegia un mix di competenze tra esperti e giovani. L’ipotesi Sabrina Vescovi resta attuale.

Andrea Oliva