
Il presidente Geat frenato nella corsa per la segreteria comunale del partito . L’intervento dell’ex sindaco apre la strada alla capogruppo Gloria Fabbri.
"È arrivato il momento dei giovani nel Pd". Le parole dell’ex sindaco Daniele Imola risultano essere pesanti in questa fase di confronto in vista del congresso e del rinnovo della segreteria. Dalle prime riunioni, per altro esterne agli organismi di partito, sono infatti emerse alcune possibilità a partire dal ricorso a dirigenti di esperienza. Tra questi spicca il nome di Fabio Galli, per quanto abbia declinato l’invito per impegni personali. Infine prosegue il pressing sul segretario in scadenza, Riziero Santi, perché prosegua fino al termine della legislatura. Santi ha tuttavia chiuso la porta a un incarico bis. Così un poco alla volta si sta facendo strada il nome di Gloria Fabbri, capogruppo in consiglio comunale, alla guida di un gruppo giovane, appunto. "Personalmente - spiega Daniele Imola - sono molto fiducioso sull’esito di questo congresso. Di dibattiti ne ho vissuti tanti nella mia esperienza politica e non mi spaventano. La mia fiducia è rafforzata dalla presenza nel gruppo dirigente di tanti giovani. Penso sia arrivato il loro momento. Cominciano ad avere il polso della situazione e una certa esperienza". Difficile non leggere queste parole come un endorsement per Gloria Fabbri, soprattutto ascoltando quanto Imola ha ancora da dire: "Credo anche che questi giovani abbiano la forza di superare divisioni ormai legate al passato; vecchie ruggini che tornano con il tempo. Quelle battaglie non gli appartengono e dunque possono superare quelle fasi parlando a un partito unito e dinamico". E i ‘vecchi? "Gli potremo coprire le spalle offrendo loro consigli e un po’ di saggezza politica, ma il futuro sono sicuro sia in mano a loro".
Il nome di Fabio Galli avrebbe irrigidito diversi esponenti interni al partito per il cumulo di cariche, essendo già presidente di Geat fresco di riconferma. Resta da capire cosa intende fare l’area del partito più a sinistra, poco tenera anche sull’approccio morbido del Pd nei confronti della coalizione e della sindaca Angelini durante la guida di Riziero Santi. Questa corrente rappresentata dall’ex segretario Marco Parmeggiani e da altri storici dirigenti, ha in Guglielmo Serafini, ex consigliere comunale, una figura su cui puntare. C’è un altro elemento da considerare. Se da un lato è vero che affidare la guida politica del partito a un gruppo giovane lascia la veccia guardia dubbiosa, è altrettanto vero che i ‘vecchi’ nel Pd sono sempre meno. I tesserati che potranno votare al congresso sono circa 150, numeri molto distanti dalle adunate del partito in passato.
In attesa del congresso l’ex sindaco Imola sfodera ottimismo: "I giovani ce la possono fare. Avrebbero i prossimi due anni di tempo per consolidarsi, senza particolari situazioni gravose da affrontare, per poi seguire la prossima fase della campagna elettorale. Penso che per il partito sarebbe un bel biglietto da visita presentarsi con loro nel 2027".
Andrea Oliva