"Oggi sempre più cittadini si ritrovano senza medico di famiglia, a causa dei continui pensionamenti e della mancanza di un adeguato ricambio generazionale". L’allarme lo lancia Corrado Della Vista, presidente di Conflavoro Pmi Rimini, "a seguito delle numerose segnalazioni ricevute da cittadini e aziende associate. Denunciamo una situazione ormai insostenibile per la carenza di medici di base e la conseguente compromissione del servizio sanitario territoriale. Un fenomeno che sta creando gravi disagi, costringendo le famiglie a cambiare medico ogni pochi mesi o, nei casi più estremi, a cercarne uno fuori dal proprio comune. Questa situazione mina, profondamente, il rapporto di fiducia tra medico e paziente, che è essenziale per una corretta gestione della salute".
A palesare difficoltà nell’avere un rapporto con il proprio medico di famiglia sono gli stessi cittadini, soprattutto quelli più anziani che hanno visto cambiare il rapporto con il dottore. Un tempo era più semplice vederlo arrivare a casa, o trovare poche persone in attesa in ambulatorio. Oggi sta diventando tutto più difficile, ma i numeri sono contro i medici: con oltre 1.500 pazienti in cura e un numero di pazienti cronici e prestazioni in crescita esponenziale, la mole di lavoro aumenta, come anche la burocrazia che i medici devono affrontare.
Secondo Della Vista le principali problematiche sono "la carenza di medici di base, che lascia molti cittadini senza assistenza, creando vuoti nel sistema sanitario territoriale; la scomparsa delle visite domiciliari, una pratica fondamentale per evitare la diffusione di malattie infettive e garantire assistenza a pazienti non autosufficienti; il sovraffollamento degli ambulatori, che aumenta il rischio di contagio e peggiora le condizioni di salute dei pazienti più fragili". Conflavoro chiede alla Regione ed anche alle istituzioni nazionali "di intervenire intervenire con misure tempestive e concrete per affrontare questa emergenza". E lancia alcune proposte: "Reclutamento straordinario di giovani medici di famiglia, con incentivi economici e formativi; ripristino delle visite domiciliari, soprattutto per i pazienti fragili e anziani; digitalizzazione del servizio, con strumenti di prenotazione online e telemedicina per ridurre il sovraffollamento degli ambulatori". In chiusura: "Non possiamo più ignorare questa situazione. È necessario che la Regione e il ministero della Salute prendano subito provvedimenti concreti per restituire ai cittadini un servizio sanitario stabile e di qualità".