Per un posto in consiglio comunale sarà caccia grossa alle preferenze

Sedici liste complessive e 361 nomi per 25 posti. Numeri aumentati rispetto. alle scorse amministrative

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Quella che si è vista nelle ultime settimane è stata una vera caccia alle preferenze. Sono ben 16 le liste presentate a sostegno dei quattro candidati sindaci. Hanno deciso di tentare la scalata al consiglio comunale 361 riccionesi, davvero tanti. Questi sono in corsa per ottenere uno dei 25 posti nell’aula del consiglio. Cinque anni fa le liste erano 13 e i candidati presenti arrivavano a 291. Passato il quinquennio la voglia di cercare il consenso dei propri cittadini è cresciuto del 24%, equivalente alla maggiore percentuale di candidati presenti.

I candidati sindaci Daniela Angelini e Stefano Caldari, si dividono equamente le coalizioni più numerose con ben sei liste a testa contando i partiti e le civiche. Angelini può contare su tre partiti, Pd, M5s e Riccione Coraggiosa, e tre civiche: 2030 per Daniela Sindaco, Uniamo Riccione e Riccione col cuore per un totale di 125 candidati. Caldari ha dalla sua tre partiti, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, e tre civiche, la lista del candidato, ovvero Caldari sindaco, e le due legate al sindaco uscente, Renata Tosi per Noi Riccionesi e lista Renata Tosi, per un totale di 144 candidati.

Esperienza del tutto civica è quella di Claudio Cecchetto che conta sul sostegno di tre liste: Lista Cecchetto, Riccione civica e Fratelli di Riccione con in tutto 72 candidati. Si presenta da solo il Movimento 3V con Stefania Sinicropi e venti candidati in lista. Una voglia senza tempo se è vero che è presente in lista una ragazza che ha compiuto 19 anni il 20 maggio scorso, la più giovane. Coincidenza vuole che nella medesima lista ci sia anche il più anziano, un signore di 80 anni.

Guardando all’età di chi ha deciso di chiedere il voto ai riccionesi, sono nove i candidati nel terzo millennio che si sono presentati tra partiti e civiche. Tre di questi nella Lega. Sono invece 14 i candidati nati all’estero che si presenteranno alle urne, poco meno del 4% del totale. Sono originari dell’America latina e di quella centrale. C’è chi è nato negli Stati Uniti, e chi nel vecchio continente tra Inghilterra, Germania e Albania. Rispetto al 2017 il numero di liste civiche è aumentato in modo sensibile. Alle precedenti elezioni amministrative comunali erano 5, mentre in questa tornata sono 9, superando quindi il numero dei partiti.

a.ol.