Peroni: "Una partita da giocare tutti assieme"

Peroni: "Una partita da giocare tutti assieme"

Peroni: "Una partita da giocare tutti assieme"

Sugli spalti di Palazzo Garampi ci sono anche il presidente del Rimini, Alfredo Rota e il direttore generale Franco Peroni. Perché i vertici del calcio cittadino non hanno avuto un ruolo di secondo piano nell’‘affare’ nuovo stadio. Anzi. "Abbiamo provato a guardare oltre, a immaginare un futuro – dice nel suo intervento in consiglio comunale il dg del Rimini – perché, da due anni a questa parte, ci siamo messi alla prova, ma abbiamo anche messo alla prova i nostri tifosi, la città. E abbiamo capito che c’è vita, c’è un futuro. Quando sono arrivato a Rimini (dalle Marche, ndr) mi ha colpito la frase ‘La città dove tutto si immagina’. È una cosa bellissima, perché l’immaginazione è altro rispetto alla fantasia. Abbiamo condiviso questa impostazione con l’amministrazione". Da qui i 14 mesi, sotto silenzio, di incontri e sogni da far uscire dal cassetto. "L’amministrazione ci ha ascoltato, così come ha sempre fatto con grande disponibilità e connessione in questi due anni, anche di fronte ai problemi da affrontare – dice Peroni – Non solo, il Comune è andato oltre: ci è venuto incontro, in prima battuta, stanziando i fondi per i lavori di ammodernamento di un impianto tanto storico e affascinante quanto desueto e complicatissimo da gestire. Poi insieme a noi, più di un anno fa, ha spalancato la porta dell’immaginazione: un nuovo stadio". Il direttore generale del Rimini chiaramente non è stato qui, nella nostra città, negli ultimi 50 anni, ma si è reso subito conto di quanto fosse spinosa la questione stadio. "Ve lo dico con sincerità, inizialmente avevo paura anche di ripeterla a me stesso questa possibilità – rivela – Uno stadio come microcosmo inclusivo, che dia quel senso di comunità che una città di accoglienza come Rimini deve coltivare anche nello sport e anche tramite lo sport. Abbiamo trovato subito dei compagni di viaggio nel Comune e lavorando in silenzio con decine d’incontri siamo arrivati a oggi e a questo annuncio di per sé già storico. Perché non è slogan, non è fumoso, ma tangibile, con tanto di imprenditore con esperienza di stadi già costruiti che è della partita. Abbiamo riportato insieme il pallone a centrocampo per giocare stavolta una nuova partita. Tutti insieme".

do.fi.