"Ventidue ore di bus per uscire dal Perù dopo il golpe"

Il viaggio della riminese Lisa Bifulco in un Paese scosso dalle proteste. "Ho superato tre posti di blocco, ma ora sto bene"

Rimini, 18 dicembre 2022 - "Oggi ho passato tre posti di blocco, l’ultimo correndo...". Lisa Bifulco è una giovane fotografa riminese che in questo giorni si trova in Perù. Il messaggio appena riportato risale a tre giorni fa, nel momento in cui in parte del Paese scoppiavano i disordini legati al tentativo di golpe di cui è accusato l’ormai ex presidente Castillo. I disordini seguiti alla sua destituzione hanno gettato il paese nel caos e provocato rivolte da parte dei contadini e dei sostenitori di Castillo in più parti della nazione.

Golpe in Perù
Golpe in Perù

I momenti di tensione si sono concentrati nella zona sud del Perù, quella con Cusco dove si trovavano le quattro ragazze, tre delle quali romagnole, rimaste bloccate tra i tumulti. Giulia Opizzi di Cesenatico, Federica e Lorella Zani di Cotignola, e la fiorentina Martina Meloni, ieri sono riuscite a tornare a Cusco da dove prenderanno un aereo che le porterà a Lima e da qui l’imbarco per l’Italia. Lisa Bifulco si trova ancora nel Paese. "Ora mi trovo a Chachapoya - ci racconta - ci vorranno 22 ore di autobus per arrivare a Lima. Partirò il 21". Il timore è che vi possano essere posti di blocco lungo le strade, come ce ne sono stati in abbondanza nei giorni scorsi, che rallentino il viaggio.

Stando alle prime fonti boliviane, lo scoppio delle proteste a inizio settimana aveva portato in 13 regioni su 24 le forze dell’ordine a predisporre blocchi stradali per arginare le proteste dei sostenitori di Castillo. I disordini si sono verificati in modo principale nelle zone del sud del Paese, e Cusco è stato un epicentro perché è qui che l’ex presidente aveva un forte consenso. Quando sono scoppiati i disordini Lisa Bifulco era nelle regioni del nord, nella foresta amazzonica, e non si è accorta di quanto stava accadendo se son per le informazioni che le arrivavano via web. Tre giorni fa la situazione è cambiata. In poche ore la fotografa riminese ha dovuto superare tre posti di blocco. Se nel primo l’unico disagio è stato scendere dal pullman che la trasportava e perdere la possibilità di raggiungere in bus la destinazione, le difficoltà sono aumentate ai posti di blocco successivi. In una delle storie su Instagram scriveva delle tensioni a un blocco stradale con persone armate di piccone. Un racconto sui social, quello di Lisa, che ha finito con il divenire un diario di viaggio in un Perù scosso dal tentato golpe. "Ci sono persone che stanno molto peggio e zone al sud come Cusco davvero nel caos". Nel nord non si sono verificati i tumulti che hanno caratterizzato il sud del Paese. Nella giornata di venerdì Lisa Bifulco è riuscita ad arrivare a Chachapoya, città nella zona nord, postando video che mostrano una realtà tranquilla dove si festeggia il Natale senza proteste o tensioni particolari. Una zona del Paese tranquilla in attesa di ripartire per la capitale Lima dove le tensioni sono ben altre. Mentre la diplomazia internazionale si sta muovendo, la presidente peruviana Dina Boluarte ha rivolto un messaggio alla nazione annunciando le elezioni anticipate, così da disinnescare le proteste e ricondurle a un confronto el ettorale.

Dopo la preoccupazione dei giorni scorsi per un possibile escalation delle proteste in tutto il Paese, la speranza di Lisa è che la situazione possa normalizzarsi per riuscire ad arrivare a Lima in tempo per prendere il volo di ritorno per l’Italia fissato per la vigilia di Natale. Per il momento ci tiene a tranquillizzare tutti con il suo costante racconto su Instagram: "Non ho visto sommosse o violenze qui al nord in Amazzonia" in attesa che il suo viaggio possa ripartire per Lima dove l’attende un volo per tornare in Italia.