Pesci morti nel lago, il killer è l’acqua salata

E’ il risultato delle analisi effettuate dall’amministrazione bellariese dopo la pesante morìa dei giorni scorsi al Gelso

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Morìa di pesci nel lago del Gelso: il caso è risolto. Il ’killer’? E’ l’acqua salata. Almeno, secondo l’amministrazione comunale. Che parla in sostanza di una sorta di ’falla’ nelle condutture, che ha causato l’intromissione di acqua marina nelle acque dolci dello specchio d’acqua all’interno del polmone verde di Igea Marina. Dopo l’allarme per la grande quantità di pesci morti dei giorni scorsi, sono scattate le verifriche. "Le analisi – spiega l’amministrazione comunale – hanno evidenziato la presenza di acqua salmastra, dovuta al danneggiamento, per cause da accertare, delle cosiddette bocche di non ritorno, i meccanismi che impediscono l’infiltrazione nel lago di acqua dal mare". "Non a caso – prosegue il Comune – la criticità è emersa in concomitanza di forti mareggiate, considerando anche che lo stesso lago si trova sotto al livello del mare. Ora la situazione è rientrata e ci si sta occupando dei dovuti interventi. Sono comunque in svolgimento ulteriori analisi per la qualità dell acqua, tra qualche giorno ci saranno i risultati, anche se a questo punto pare chiara la causa di quanto accaduto". Fin dai primi accertamenti fatti la settimana scorsa ad opera del Comune, erano stati "esclusi problemi di ossigenazione, grazie anche alla tempestiva sostituzione dell’impianto avvenuta proprio negli scorsi giorni, impianto che funziona perfettamente. Da escludere anche problemi legati all’abbassamento della temperatura delle acque".

Differente l’opinione di alcuni dei pescatori storici che frequentano il lago del Gelso. "Ricordando analoghe morìe di pesce avvenute alcuni anni fa sempre al Gelso – spiega Ermes Delbianco, detto ’il baffo’ – il tutto potrebbe essere causato dalle abbondanti piogge delle settimane scorse, che, per motivi di pendenza del terreno apportano nel lago sostanze impiegate in agricoltura. Inoltre questo lago si trova in uno stato di abbandono lo si nota dagli alberi divelti abbandonati sulle rive, alcune pedane che vengono utilizzate per posizionarsi pescatori durante la pesca con le asse divelte e chiodi fuoriuscire in maniera pericolosa dalle stesse a seguito di commenti pervenuti mi dà altri pescatori concordano nel dire che questo lago richiederebbe un po’ più di attenzione è un po’ di manutenzione altrimenti rischia di diventare un cimitero di pesci". "L’opportunità di una maggiore manutenzione è perfettamente condivisibile", aggiunge Paolo ’Pillo’ Barberini, un altro pescatore di lungo corso della zona.

Mario Gradara