Picchia la moglie e le rasa i capelli

Maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, 40enne senegalese in carcere. Lei era caduta in depressione

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Convinto che lei lo avesse tradito con un altro uomo, ha scelto di punirla nel modo più crudele e umiliante. Dopo averla picchiata a sangue, ha preso il rasoio e le ha rasato a zero i cappelli. E’ solo uno dei ripetuti episodi di maltrattamenti e violenze che, stando a quanto raccontato dalla vittima ai carabinieri, sarebbero stati perpetrati da un uomo di 40 anni, originario del Senegal ma residente in Valconca, nei confronti della moglie. Dopo varie denunce, il gip del tribunale di Rimini, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Luca Bertuzzi, ha disposto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 40enne. Quest’ultimo, difeso dall’avvocato Massimialino Orrù, sarà ascoltato oggi nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Le ipotesi di reato a suo carico sono maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. L’inferno della donna sarebbe cominciato molti anni fa, subito dopo il matrimonio. Dietro la sua rabbia, che esplodeva in maniera improvvisa e incontrollabile, sempre lo stesso chiodo fisso: il sospetto che la moglie potesse avere delle storie d’amore clandestine con altri uomini, che incontrava di nascosto.

Un’ossessione che il 40enne non riusciva a levarsi dalla testa, e che spesso lo portava ad alzare le mani sulla donna al suo fianco. La poveretta per un po’ si era allontanata da casa, sperando di ritrovare la serenità, ma dopo di un po’ era tornata sui suoi passi. Sperava che in qualche modo il coniuge fosse cambiato e avesse messo la testa a posto.

Per un po’ ci aveva anche creduto, ma poi era di nuovo ripiombata dell’incubo. La povera donna viveva ormai in uno stato di ansia e paura costante, tanto che anche il Centro di salute mentale di Rimini le aveva diagnosticato una forma di scompenso depressivo. Negli ultimi mesi le vessazioni si erano fatte se possibile ancora più frequenti e pesanti. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, più di una volta il marito aveva fatto ricorso alla violenza, schiaffeggiandola e aggredendola, o portandole via il cellulare, per timore che in questo modo potesse contattare le forze dell’ordine. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata però l’episodio che sarebbe avvenuto il 27 aprile scorso.

Quel giorno, ha riferito la donna nella sua testimonianza, il marito sarebbe entrato in camera da letto, minacciandola con un cacciavite e stringendole il collo: a quel punto l’avrebbe obbligata ad avere un rapporto sessuale completo e non consenziente, intimandole di fare silenzio oppure in caso contrario l’avrebbe ammazzata.