Rimini, picchiata a sangue. Il cane le salva la vita

L’animale ha morso e messo in fuga un 30enne che stava massacrando di botte la compagna nel piazzale della stazione

L’uomo è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile nel parcheggio della stazione

L’uomo è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile nel parcheggio della stazione

Rimini, 14 aprile 2022 - Si è presentata in pronto soccorso con i vestiti zuppi di sangue, lo zigomo tumefatto, diversi tagli al mento e sul collo. Sono questi i segni lasciati su di lei dal compagno, un tunisino di 30 anni, che come una belva ha cominciato a massacrare la povera donna, una italiana sua coetanea. A salvarla è stato il provvidenziale intervento di un ‘amico’ a quattro zampe: un cane di razza Amstaff che, di fronte alla violenza dell’uomo, si è scagliato contro di lui, mordendolo fino a metterlo in fuga. Al ‘bruto’ ci hanno poi pensato gli agenti della Squadra mobile di Rimini, supportati dai colleghi della PolFer, che martedì lo hanno sorpreso mentre cercava di allontanarsi nel parcheggio della stazione. L’uomo, difeso dall’avvocato Ninfa Renzini, oggi comparirà davanti al giudice del tribunale di Rimini per la convalida del fermo. Il sostituto procuratore Davide Ercolani ha richiesto l’applicazione della custodia cautelare in carcere. Un provvedimento ritenuto necessario anche alla luce dei fatti riportati dalla vittima, che ai poliziotti ha raccontato di ripetuti episodi di maltrattamenti e botte.

Vessazioni cominciate, secondo la testimonianza, lo scorso dicembre. Un’aggressività, quella del 30enne tunisino, accentuata anche dall’uso smodato di crack. Quando era sotto effetto di droga, infatti, non c’era minimamente verso di farlo ragionare: allora anche il motivo più banale diventava un pretesto per mettere le mani addosso alla compagna. Cosa che sarebbe avvenuta, secondo la ricostruzione, almeno due o tre volte, con la 30enne che in un caso si era addirittura presentata al pronto soccorso con il naso fratturato. L’apice, pero, è stato raggiunto domenica scorsa, quando il malvivente, al termine dell’ennesimo litigio, ha buttato a terra la donna, colpendola poi con un calcio in faccia. Non pago, ha continuato ad infierire su di lei, tirando fuori un taglierino e ferendola al collo e alla tempia. Una violenza inaudita, ma per fortuna della donna sulla scena, proprio in quel momento, ha fatto la sua comparsa il cane, che prima ha cominciato ad abbaiare contro l’aggressore, e poi lo ha addirittura costretto a battere in ritirata, non prima però di avergli lasciato addosso i segni dei morsi. Senza l’animale forse la conclusione sarebbe potuta essere molto più tragica.