LORENZO MUCCIOLI E FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Pierina, le nuove rivelazioni di Manuela all’interrogatorio: “Mi disse Louis dei cocci dietro la porta”

La nuora di Pierina Paganelli sta proseguendo l'incidente probatorio in tribunale disposto dal gip Cantarini aggiungendo dettagli: ha rivelato di non essere mai salita al terzo piano per chiamare Dassilva e sul corpo della suocera: “L’ho riconosciuta solo dopo e non dalla borsa”

Pierina, le nuove rivelazioni di Manuela all’interrogatorio: “Mi disse Louis dei cocci dietro la porta”

Rimini, 26 marzo 2025 – Secondo round di interrogatorio per Manuela Bianchi. La nuora di Pierina Paganelli, accompagnata dal suo consulente (il criminalista Davide Barzan), è entrata questa mattina alle 9.30 in tribunale per la prosecuzione dell'incidente probatorio disposto dal gip Cantarini. Dopo aver parlato, nella giornata di ieri, del suo rapporto con l'uomo accusato del delitto di Pierina Paganelli, Louis Dassilva, oggi Manuela ha ripercorso la mattina del 4 ottobre 2023, quando la stessa Bianchi sostiene di essersi imbattuta nel 35enne senegalese, nel garage sotterraneo di via del Ciclamino. Aggiungendo nuove rivelazioni e particolari. Alle 14,30 l’udienza si è interrotta, per poi riprendere alle 16 con le domande della difesa di Dassilva.

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"Manuela è serena, è stata sempre lineare, mai contraddittoria, ha risposto a tutte le domande - aveva spiegato ieri sera il consulente Barzan -. Non ha mai pianto anche se si è commossa in alcuni frangenti, specialmente parlando del rapporto di Giuliano, della nascita della figlia e dell'inizio della storia d'amore con Dassilva. E ha detto che il suo sentimento era ricambiato da parte di Louis".

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Dassilva in aula

Presente anche oggi, in aula, Louis Dassilva. Come nella giornata di ieri, Manuela ha parlato protetta da un separè: misura voluta dal giudice per evitare possibili contatti visivi con il 35enne durante la deposizione. Proprio oggi è stata affrontata la parte più delicata: il racconto di quanto accadde dopo il delitto e le sue dichiarazioni del 4 marzo, quando disse di essere stata avvisata da Louis della presenza di un corpo, e di essere stata invitata al silenzio. La difesa del 35enne contesta questa versione e promette battaglia. Si annuncia un confronto serrato.

Manuela conferma l’ultima versione del 4 marzo

La donna ha confermato la versione data il 4 marzo scorso quando la Procura le contestò il reato di favoreggiamento personale nei confronti di Louis Dassilva, il 35enne con cui Manuela ha avuto una relazione extraconiugale, e unico indagato per la morte di Pierina.

I cocci di barattolo in mano a Pierina

La nuora della vittima, difesa dall'avvocata Nunzia Barzan con la consulenza di Davide Barzan, ha raccontato che fu Dassilva a dirle dei cocci di barattolo che avrebbe avuto in mano la vittima, particolare che avrebbe potuto conoscere solo l’assassino o chi comunque fosse stato presente sul posto. Stando al racconto della donna, sarebbe stato Dassilva poi a dirle di chiamare un ragazzo che vive nel loro stesso condominio e di abbracciarlo. Dopo le domande del giudice è toccato alla difesa di Dassilva, i legali Riario Fabbri e Andrea Guidi, interrogare Manuela. Non si esclude che la difesa del 35enne, in carcere dal 16 luglio, non proponga nuovi testi o prova a discolpa. Il gip deve decidere sulla scarcerazione di Dassilva come da stanza presentata dalla difesa. 

Nuovi dettagli: “Pierina? L’ho riconosciuta dopo, non per la borsa”

Tra i nuovi dettagli che stanno piano piano affiorando dalle parole di Manuela Bianchi, non c’è solo l’imbeccata che Dassilva le avrebbe dato sulla presenza dei cocci di vetro dei barattoli in frantumi dietro la porta tagliafuoco. Stando alle inedite integrazioni che sta rendendo la Bianchi in incidente probatorio, sempre Dassilva le avrebbe detto di dire di essere andata a suonargli alla porta. Quando invece ora Manuela ha rivelato di non essere mai salita al terzo piano per chiamare Louis, il quale sarebbe sceso da solo. Non solo. Manuela ha poi spiegato come il riconoscimento di Pierina nel cadavere dietro la porta tagliafuoco sia avvenuto solo dopo aver visto il corpo la terza volta e in base al volto, non per la borsa (come era stato riferito in altre interviste in passato). Inizialmente, ancora sostiene la Bianchi, la donna aveva pensato si trattasse dell’anziana mamma del vicino moldavo poiché Dassilva le avrebbe detto di andare a chiamare proprio l’inquilino del primo piano.