FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Pierina, la verità di Loris: “Manuela sospetta di Louis, ma è ancora innamorata”

“Mia sorella ha taciuto 17 mesi per non mettere nei guai il suo amante. Dassilva voleva proteggerla da chi, secondo lui, le recava danno. L’incidente a Giuliano non è verosimile, abbiamo pensato a un’aggressione”

Loris Bianchi con la sorella Manuela, indagata per favoreggiamento

Loris Bianchi con la sorella Manuela, indagata per favoreggiamento

Rimini, 12 marzo 2025 – Louis nel seminterrato. I sospetti di un suo coinvolgimento anche nell’incidente di Giuliano Saponi. E quel presunto crescendo di atteggiamenti nervosi e violenti in concomitanza con i momenti difficili vissuti da Manuela Bianchi.

Sono tante le indiscrezioni circolate sulle dichiarazioni che sarebbero state rese dalla nuora di Pierina Paganelli al pm Daniele Paci durante l’interrogatorio fiume in qualità di indagata per favoreggiamento nell’ambito dell’inchiesta aperta per fare luce sul giallo di via del Ciclamino a Rimini.

Dichiarazioni che potrebbero tuttavia essere solo la punta dell’iceberg di quanto riferito dalla nuora di Pierina.

Nonché dichiarazioni su cui lo stesso Loris Bianchi – fratello di Manuela e con lei assistito dall’avvocato Nunzia Barzan e dal consulente criminalista Davide Barzan – vuole vederci chiaro.

Loris, pare che sua sorella abbia sospettato di un coinvolgimento di Louis nell’incidente del marito Giuliano. Lei stesso aveva detto di aver pensato che potesse essere coinvolto nell’omicidio. Perché questi sospetti?

“Sono pensieri che non ci sono venuti subito, ma maturati nell’arco di mesi per quanto riguarda l’incidente di mio cognato. Non ci sembrava verosimile che si fosse trattato di un semplice incidente stradale, ma piuttosto di un’aggressione: un’aggressione voluta. Abbiamo pensato a chi potesse avercela con Giuliano e pensato che Louis, tenendo molto a mia sorella, avesse potuto volerla difendere”.

Stesso ragionamento per il delitto?

“Sì, quando ho pensato a Louis è stato per lo stesso motivo”.

Da dopo l’interrogatorio in procura, come ha visto sua sorella?

“Dopo martedì scorso l’ho incontrata una volta sola ieri (lunedì, ndr). E tutto sommato l’ho trovata benino, date le circostanze. Ma dell’interrogatorio non mi ha parlato, mi ha voluto tenere fuori: sia lei che gli avvocati”.

Prima che Manuela uscisse dalla procura, lei ha detto che si sarebbe arrabbiato se avesse scoperto che sua sorella non le aveva detto tutta la verità sulla mattina del ritrovamento del cadavere di Pierina. Ora che pare che questo sia accaduto, come si sente: è arrabbiato?

“Logicamente aspetto che mi venga riferita la versione da lei direttamente, quando sarà il momento. Più che arrabbiato volevo dire deluso. Ma deluso se fosse venuto fuori che lei avesse partecipato in qualche modo all’omicidio di Pierina, ma quanto emerso è totalmente differente da questo”.

Secondo lei perché Manuela ha atteso 17 mesi dal delitto prima di riferire una nuova, presunta, verità?

“Perché essendo una donna innamorata, in quel momento non voleva infierire sui sospetti che già circolavano su Louis. Perché inizialmente riteneva impossibile un suo coinvolgimento”.

E ora cos’è cambiato?

“Ora si potrebbero essere fortificate in lei le convinzioni per cui le accuse della procura contro Louis possano essere fondate. Ma non si tratta di un cambio di sentimento. A quanto dice Manuela, il suo sentimento per Louis non è mutato, è ancora innamorata della persona che ricorda”.

Non crede dunque che possa aver taciuto per paura?

“Ho fatto una supposizione di questo tipo, ma, ripeto, tutto senza sapere davvero che cosa abbia detto al pm Paci. Il mio pensiero è che potesse temere ripercussioni anche fisiche. Ma sicuramente aveva paura di rafforzare, parlando, i sospetti e le accuse su Louis, quando invece era ancora convinta della sua innocenza”.

E lei non teme di essere indagato in un potenziale ampliamento dell’inchiesta?

“La procura crede al cento percento a quello che ho detto perché è stato tutto verificato e riscontrato. Se dovessi essere indagato, parteciperò ad aiutare la procura in qualsiasi situazione”.

Intanto, non basteranno 18 mesi a chi indaga per fare piena luce sul giallo di Rimini, dal momento che la procura ha chiesto e ottenuto dal gip una proroga dell’inchiesta di ulteriori sei mesi, facendo slittare il termine da inizio maggio al prossimo ottobre, quando saranno trascorsi 24 mesi dalla morte di Pierina.