Rimini, 14 novembre 2024 – Se il delitto di via del Ciclamino fosse una partita a scacchi, il conferimento dell’incarico al super perito del Tribunale per svolgere in incidente probatorio l’accertamento sulla prova regina, il filmato della cam3 della farmacia ’San Martino’, sarebbe un vero e proprio scacco al re. Una mossa senza ritorno da parte della Procura, che punta a cristallizzare scientificamente l’identità di chi alle 22.17 del 3 ottobre sfila davanti alla telecamera della farmacia in direzione civico 31.
Si tratta di Dassilva e quindi, per la Procura, del killer di Pierina Paganelli? O si tratta del vicino di casa Emanuele Neri? Le pedine di accusa e difesa sono pronte a muoversi mentre domani alla presenza dell’indagato Louis Dassilva (in carcere dal 16 luglio) il gip Vinicio Cantarini passerà il compito dell’arbitro giudiziario al proprio perito, così come avranno facoltà di fare gli avvocati delle parti offese: Marco e Monica Lunedei, che assistono i figli di Pierina, e lo studio Legale Barzan, nella persona dell’avvocato Nunzia Barzan e del consulente Davide Barzan, per Manuela Bianchi.
Il compito del super consulente sarà di compiere un confronto peritale tra alcuni filmati della ’cam3’ per determinare se le figure riprese il 3 ottobre e il 30 settembre – in un filmato in cui a transitare sotto la telecamera è sicuramente Emanuele Neri – siano sovrapponibili come sostengono gli avvocati di Dassilva, oppure no. Ma ancor di più, il super consulente dovrà poi analizzare il materiale che sarà raccolto con un esperimento giudiziario durante il quale Neri e Dassilva – che ha già dato il proprio consenso in attesa di vedere garantite le condizioni richieste dai propri legali – sfileranno sotto la telecamera della farmacia per replicare le immagini del 3 ottobre e fornire tutti gli elementi del caso (altezza, colore della pelle, andatura) per determinare chi sia dei due l’uomo ripreso pochi minuti dopo l’assassinio di Pierina Paganelli.
Nel frattempo, la squadra mobile durante il primo interrogatorio del vicino Emanuele Neri, aveva fatto visionare all’uomo proprio tre filmati, compresa la prova regina riguardo a cui l’uomo aveva affermato: “Non vedo nessun elemento in cui io possa riconoscermi senza ombra di dubbio”, mentre invece il vicino aveva riscontrato elementi identificanti nel secondo filmato – risalente al 30 settembre – quando viene inquadrato camminare sotto alla telecamera con un’altra persona. “Gli elementi che mi possono far pensare che sia io sono i capelli brizzolati, anche la camminata e gli occhiali e la tracolla del marsupio appoggiata sulla spalla destra dove io solitamente lo porto”. Nessun riconoscimento, invece, nel terzo video mostrato al vicino, relativo all’8 ottobre 2023 e in cui Neri affermò di: “Non essere io”. Nel corso del secondo interrogatorio, avvenuto nei giorni scorsi, a Neri gli investigatori hanno quindi mostrato altri 22 filmati ripresi dalla telecamera, sempre per confrontarli tra loro e compiere un eventuale riconoscimento.