Bologna, 4 febbraio 2025 – Tutto in quattro ore. Tanto quanto è rimasta online la raccolta fondi lanciata da Louis Dassilva per i suoi figli in Senegal e per sostenere le spese legali per il procedimento a suo carico.
La raccolta fondi: un'iniziativa controversa
Intorno all’ora di pranzo di ieri, l’unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli – l’anziana assassinata nel seminterrato di casa sua a Rimini in via del Ciclamino il 3 ottobre del 2023 – tramite un commercialista incaricato, e solo dopo aver richiesto e ottenuto l’autorizzazione del Tribunale, aveva avviato sulla piattaforma GoFundMe una raccolta fondi con obiettivo fissato a 150mila euro. Somma che, come riportato dalla sottoscrizione, sarebbe servita a garantire il mantenimento dei figli di Louis, coprire le spese legali e finanziare le consulenze tecniche necessarie.
Il tutto perché, come affermato nel testo della raccolta, “Louis non può essere lasciato solo a combattere per riacquistare la sua libertà e ristabilire la verità che lo vede ingiustamente accusato di un crimine che non ha commesso”. Ma il grido di aiuto dell’indagato per omicidio è rimasto visibile appena quattro ore, il tempo di racimolare 150 euro con sei donazioni. Quando poi la stessa piattaforma GoFundMe ha oscurato la sottoscrizione in quanto contraria alle politiche del loro crowdfunding, che non accoglierebbero iniziative in favore di chi è indagato per reati violenti.
Sei giorni chiave per le indagini
Un reato, l’assassinio di Pierina Paganelli, per cui la procura di Rimini sostiene il coinvolgimento di Louis. Dassilva e il suo pool difensivo – composto dagli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi – si preparano a un tour de force di sei giorni. Sei giorni decisivi e ricchi di tappe-chiave del giallo che potrebbero portare alla chiusura delle indagini preliminari coordinate dal pm Daniele Paci, o cambiare le carte in tavola riaprendo la questione sull’innocenza o colpevolezza di Louis.
Si comincia giovedì (6 febbraio), con l’udienza conclusiva dell’incidente probatorio richiesto dal gip Vinicio Cantarini sui reperti dalla scena del crimine. Il professor Emiliano Giardina illustrerà la sua relazione sugli esami genetici svolti su 34 tracce isolate da polizia scientifica e squadra mobile. Non sarebbe stato possibile trovare il ‘match’ tra il campione biologico di Dassilva e il DNA repertato. Un'altra data fondamentale è il 10 febbraio, prevista per l’udienza conclusiva dell’incidente probatorio sui dispositivi elettronici del senegalese, che include due smartphone, quattro orologi digitali e due laptop.
Il test decisivo sulla telecamera: come si svolge
Il giorno successivo, l’11 febbraio, ci sarà il momento più cruciale, la ‘messa in scena’ sul video della cam 3 della farmacia San Martino, considerata dagli inquirenti la prova regina. L’incidente probatorio inizierà dalle 15.30 in avanti, con un esperimento che vedrà Dassilva e un altro condomino, Emanuele Neri, passare di nuovo davanti alla telecamera.
Il perito Sebastiano Battiato svolgerà comparazioni statiche e dinamiche per determinare l’identità della figura immortalata alle 22.17 del 3 ottobre 2023, analizzando altezza, colore della pelle e andatura. Saranno presenti tecnici elettricisti per ripristinare l’illuminazione di quel giorno e, dalle ore 20, tre volontari di origine senegalese e tre di etnia caucasica simili a Dassilva e Neri sfileranno davanti alla telecamera. Dassilva indosserà maglietta con logo ‘Eco Service’, occhiali e un berrettino chiaro. Emanuele Neri avrà maglietta ‘Edil-Infissi’, occhiali e marsupio dell’epoca. Se ci saranno condizioni meteo avverse, l’esperimento sarà posticipato al giorno successivo.