FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Pierina, terzo round al Riesame: tra motivazioni e nuovi ricorsi, la presenza di Louis resta in dubbio

Per la prima volta il senegalese potrebbe non partecipare di persona a un’udienza che lo riguarda dopo i problemi legati allo sciopero della fame, ma la decisione definitiva verrà presa a ridosso di giovedì

Pierina Paganelli, uccisa con 29 coltellate; Louis Dassilva, indagato per omicidio pluriaggravato

Pierina Paganelli, uccisa con 29 coltellate; Louis Dassilva, indagato per omicidio pluriaggravato

Rimini, 20 maggio 2025 – Una nuova battaglia all’orizzonte. È quella che si apprestano a combattere le parti in causa nell’universo giallo del delitto di Pierina Paganelli. Mentre infatti ieri sono state depositate le motivazioni del Riesame al rigetto della richiesta di scarcerazione di Louis Dassilva, il 35enne indagato per l’omicidio della anziana 78enne, il Tribunale bolognese si prepara già a riunirsi di nuovo – per la terza volta nell’inchiesta – il 22 maggio e così esprimersi ancora circa lo stesso tema cruciale: Dassilva va liberato, oppure no?

Aggiornamento: Dassilva resta in carcere, il Riesame conferma ancora: tutti i motivi della decisione

Nel frattempo che gli avvocati del senegalese e la procura hanno atteso la notifica delle motivazioni con cui al termine dell’udienza del 18 aprile il Riesame ha appunto confermato la propria iniziale visione dei fatti – giunte in serata –, difesa e accusa di Dassilva hanno pronti nuovi elementi da sottoporre all’attenzione dei giudici felsinei. L’udienza programmata per giovedì mattina, infatti, andrà ad esaminare attentamente l’ultima e più recente ordinanza del gip Vinicio Cantarini. Un documento con il quale il giudice aveva già anticipato la poi ribadita carcerazione di Dassilva, ritenendo “credibile” la versione fornita da Manuela Bianchi in sede di incidente probatorio.

Nell’ordinanza di rigetto alla scarcerazione di Louis, il gip non solo aveva ritenuto la ex amante di Dassilva una persona “leale”, ma anche credibile nel proprio ricostruito (ritrattato a marzo una volta indagata per favoreggiamento) riferito alla mattina del ritrovamento del cadavere di Pierina. Una circostanza in cui – secondo Manuela – la donna avrebbe incontrato Dassilva nel garage, il quale l’avrebbe avvertita della presenza di un cadavere oltre la porta tagliafuoco dei sotterranei di via del Ciclamino 31, per poi impartirle le indicazioni da seguire su cosa fare e cosa dire in seguito.

Proprio questa testimonianza – vera e propria ’prova regina’ dell’impianto accusatorio – tornerà al centro dei motivi d’appello degli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, i quali dal canto loro ritengono assolutamente non credibile la Bianchi. Sabato però la procura si è già mossa. E dopo aver chiuso le indagini preliminari, preparandosi così a chiedere il rinvio a giudizio del senegalese, gli inquirenti hanno depositato una nuova memoria del pm (Daniele Paci) con cui corroborare la propria tesi accusatoria e quindi gli elementi che la avvalorano: dalla credibilità della ricostruzione di Manuela Bianchi per la mattina del ritrovamento alla non attendibilità di Valeria Bartolucci, moglie di Dassilva, nonché dunque dell’alibi da lei fornito al marito per la sera dell’omicidio.

Il tutto mentre resta per ora in dubbio la presenza di Dassilva alla prossima udienza. Il senegalese, che ha sempre partecipato agli appuntamenti giudiziari che lo vedono suo malgrado protagonista, questa volta potrebbe infatti ’mandare avanti’ i propri avvocati, a seguito dei problemi di salute patiti come conseguenza del recente sciopero della fame e della sete. Ma la decisione finale arriverà solo a ridosso di giovedì.