FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Omicidio Pierina e il test della telecamera, prima analisi dell’ombra: “Combacia con Louis”

Gli elementi contro Dassilva: il movimento della spalla e il colore della pelle. Ormai scartata la possibilità che si trattasse del vicino di casa Emanuele Neri. Ma la difesa dell’indagato incalza: “Immagine confusa, aspettiamo i periti”

Dassilva durante le fasi notturne dell’esperimento (foto Migliorini)

Dassilva durante le fasi notturne dell’esperimento (foto Migliorini)

Rimini, 12 febbraio 2025 – L’andatura. La corporatura. Quella spalla destra che si ruota a ogni passo in un modo così particolare al punto da esser definito “caratterizzante” da chi indaga. E poi la pelle. Che sembrerebbe essere di colore scuro, così come sarebbe possibile distinguere nelle riprese della telecamera della farmacia di via del Ciclamino a Rimini.

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Lì davanti alla quale martedì si è svolto l’esperimento giudiziale con l’indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli Louis Dassilva e il vicino di casa, Emanuele Neri, per fornire al super perito immagini da comparare con quelle della ’prova regina’. In sostanza, per cristallizzare il consolidamento o il crollo dell’impianto accusatorio contro il 34enne indagato per l’omicidio della povera pensionata. E le prime indiscrezioni che trapelano come fumo dalle fessure circa l’esito dell’atto d’indagine, che probabilmente indirizzerà il futuro dell’inchiesta, pare propendano proprio per il rafforzamento della tesi della procura di Rimini.

Le immagini dell’uomo che la sera dell’omicidio di Pierina, alle 22.17 del 3 ottobre ’23, viene immortalato dalla telecamera della farmacia, sarebbero sovrapponibili con quelle di Dassilva. Sarebbe dunque questa la prima sommaria conclusione, sebbene priva degli accertamenti peritali necessari, sull’esperimento svolto in via del Ciclamino e per cui gli esiti ufficiali sono attesi il 28 aprile, quando il gip ha fissato l’udienza per relazionare le conclusioni della super perizia.

Niente di ufficiale insomma. Ma indiscrezioni che sostengono come la cam3 sarebbe effettivamente in grado di distinguere i colori, al punto che, ad una prima osservazione a occhio nudo, si allontanerebbe così l’ipotesi che quello ripreso nel video della farmacia sia in realtà il vicino di casa Emanuele Neri. A pesare in tal senso non ci sarebbe quindi solo la differenza di corporatura, di andatura, ma anche una differenza marcata nel colore della pelle rispetto alle caratteristiche della persona immortalata il 3 ottobre ’23.

"La percezione avuta durante lo svolgimento dell’esperimento è che l’indagato Louis Dassilva, per corporatura, andatura, retroflessione del braccio destro e colore della pelle, sia simile all’ignoto, al contrario del condomino. Il dato cromatico aveva trovato riscontro anche negli esperimenti condotti da Davide Albini, perito nominato nell’interesse della famiglia della vittima”, ha brevemente confermato Monica Lunedei, che insieme al fratello Marco difende i figli di Pierina, mentre la nuora Manuela Bianchi è assistita dall’avvocato Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan.

Ma su quelle che sono e restano al momento semplici impressioni slegate da qualsiasi accertamento peritale (in corso) frenano subito gli avvocati di Louis Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi: "Attendiamo l’elaborato peritale che dovrà rispondere se è possibile fare comparazioni, e in caso positivo se queste comparazioni impattano con l’indagato o con il vicino di casa. I periti hanno richiesto 60 giorni, la soluzione quindi non è immediata. Tanto grande – proseguono gli avvocati – è la mole di dati da lavorare. Chiunque, pensando di guardare attraverso una vetrata un monitor a 5 metri di distanza, ritiene di avere risolto un dubbio che da mesi è oggetto di attente verifiche, sicuramente approccia in maniera inadeguata questo esperimento giudiziale”.