Incidente a Riccione, investita fuori dalla discoteca. Il pirata si costituisce

La 21enne di Corridonia era stata travolta fuori dal Peter Pan, 32enne di Misano denunciato

Posto di blocco dei carabinieri

Posto di blocco dei carabinieri

Corridonia (Macerata), 11 novembre 2018 - Sapeva che i carabinieri di Misano l’avevano individuato, e a quel punto il pirata ha deciso di consegnarsi alla giustizia, presentandosi in caserma con il suo avvocato. Ha un nome e un volto il conducente dell’auto che la notte fra il 31 ottobre e il primo novembre ha travolto Alice Rossini, 21enne barista di Corridonia, nei pressi della discoteca Peter Pan di Riccione. Si tratta di un 32enne di Misano, denunciato per fuga, omissione di soccorso e lesioni. Nei guai sono finiti anche i due amici che era in auto con lui, indagati invece per favoreggiamento.

L’investimento era avvenuto alle 5 del mattino. La ragazza era arrivata in riviera con un gruppo di amici per la notte di Halloween. All’alba, uscita dalla discoteca, stava attraversando la strada quando un’auto l’aveva falciata e scaraventata nel fosso. Il conducente, invece di fermarsi, aveva tirato dritto. La ragazza aveva riportato fratture e contusioni ed era stata portata all’ospedale di Riccione. I carabinieri di Misano si erano invece messi subito sulle tracce del pirata, grazie anche ai racconti dei testimoni, uno dei quali aveva preso gran parte del numero di targa della Bmw nera che era fuggita. Gli investigatori avevano ormai la certezza di avere identificato la persona giusta, quando qualche giorno fa il conducente della Bmw si è presentato in caserma, accompagnato da un avvocato. Stessa cosa hanno fatto i due amici che, anche loro misanesi, erano con lui quella notte.

Secondo la loro versione, dopo avere investito la ragazza il guidatore aveva fermato l’auto poco più avanti e aveva fatto scendere gli amici, probabilmente per mandarli in avanscoperta. Questi erano stati addirittura sentiti dai carabinieri come testimoni, essendo stati trovati sul posto. Ai militari avevano mentito spudoratamente, sostenendo di non avere visto nulla. E di qui la denuncia di favoreggiamento. L’amico che guidava la Bmw invece se n’era andato, per poi tornare sul luogo dell’investimento a bordo di un taxi. Anche lui voleva sapere, seppure senza svelarsi, cosa era successo. Ma il loro anonimato non è durato molto, e quando hanno capito che erano a un passo dall’essere presi hanno preferito giocare d’anticipo.