"Più contanti in negozio, è un assist all’online"

L’assessore Magrini critica la scelta del governo di cancellare sanzioni alle attività che rifiutano pagamenti con carta fino a 60 euro

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"Il Pos obbligatorio solo sopra i 60 euro potrebbe avere l’effetto contrario a quello voluto, cioè diventare un assist al commercio online e un danno ai negozi di vicinato". L’assessore alle Attività economiche, Juri Magrini, solleva dubbi sulla cancellazione delle sanzioni alle attività che rifiutano il pagamento elettronico per cifre inferiori a 60 euro: "intravedo più di un rischio nella decisione del governo, togliere sanzioni per chi rifiuta i pagamenti col Pos fino a 60 euro. Una cifra neanche tanto contenuta se si pensa che il suo ‘peso’ sui consumi rappresenta più del 50% sul numero di scontrini medi in Italia". L’assessore fa una premessa: "qui a Rimini non mi è mai capitato di comprare in una attività che rifiutasse bancomat o carta di credito. Vuol dire che gli operatori offrono normalmente quello che da tempo è considerata la consuetudine. Dunque, perché introdurre questa misura se la realtà è già andata, e non da oggi, in direzione opposta?".

Magrini ricorda il suo invito, durante il Black Friday, a comprare nei negozi di vicinato "perché sono un valore di comunità; senza, il nostro centro, i nostri luoghi sarebbero più poveri di servizi e socialità". "Ma, mi chiedo, impedire di fatto il pagamento elettronico per gli acquisti fino a 60 euro non contraddice e limita la concorrenzialità degli stessi negozi fisici?" Il rischio, secondo Magrini, sta proprio qui: "limitare la libertà di pagamento del cliente, togliendo ad esso un servizio, potrebbe convincere lo stesso cliente ad abbandonare l’idea di recarsi in una bottega e rivolgersi in seguito solo al commercio online, che si muove pressoché esclusivamente con moneta elettronica". "Il problema di questo provvedimento del governo – chiosa Magrini – è simbolico e di percezione: il solo annuncio potrebbe psicologicamente allontanare ancora di più il cliente (che ha ogni diritto e libertà di pagare come meglio ritiene) dal negozio fisico. Per fare un favore non so a quale piccolo commerciante (tutto da dimostrare), si finisce per aumentare il peso e l’impatto delle grandi piattaforme online".

"Mi sfugge il fine del provvedimento del governo – commenta Mirco Pari, Confesercenti –. Tutti gli esercizi hanno il Pos. Il problema vero sono le percentuali che si pagano alle banche". "Spese Pos troppo alte – fa eco Giorgio Dobori, presidente Federazione tabaccai provinciale –. Al netto di ciò, per noi meglio evitare il contante, anche per un fatto di sicurezza. Ma la manovra del governo una mano al nostro settore l’ha data". "Siamo stanchi di lavorare per le banche con costi assurdi di Pos per card e bancomat – chiude Gaetano Callà, presidente Fipe –. Se al bar ci pagano un caffè col bancomat, glielo regaliamo: ci conviene".

Mario Gradara