"Popolare Valconca: da Cherry il progetto industriale migliore"

Parlano i commissari straordinari dopo l’offerta vincolante presentata dall’istituto di credito veneto

"Popolare Valconca: da Cherry  il progetto industriale migliore"

"Popolare Valconca: da Cherry il progetto industriale migliore"

di Giuseppe Catapano

Il matrimonio s’ha da fare "entro fine anno". All’orizzonte, per la Banca Popolare Valconca, c’è l’integrazione con Cherry Bank. Dall’istituto di credito con sede a Padova, guidato da Giovanni Bossi e specializzato nei servizi di supporto alle imprese, nella gestione di portafogli Npl e nell’acquisto dei crediti fiscali, è arrivata un’offerta vincolante. Per questo i commissari straordinari di Bankitalia alla guida della Popolare Valconca, Livia Casale e Francesco Fioretto, hanno concesso un periodo di esclusiva negoziale per mettere a punto i dettagli dell’operazione.

Perché Cherry Bank?

"Dalle nove manifestazioni di interesse qualificate – spiegano i commissari – siamo arrivati a due offerte non vincolanti lo scorso febbraio, quelle della stessa Cherry Bank e di Jc Flowers. Questa scrematura è del tutto fisiologica. Poi, entro il termine del 31 marzo scorso, abbiamo ricevuto l’offerta vincolante: siamo soddisfatti perché Cherry Bank ha un progetto industriale molto convincente".

Il fondo Jc Flowers si è tirato fuori?

"Ha rinunciato a presentare un’offerta vincolante. Con loro è stata affrontata la fase di due diligence, hanno studiato il dossier e poi deciso di non andare avanti. Questo perché sugli obiettivi dei fondi potrebbe aver influito la situazione internazionale che, forse, ha indotto qualcuno a cambiare strategia. Ma noi, ribadiamo, siamo soddisfatti per il risultato ottenuto e per il percorso che stiamo portando avanti con Cherry Bank".

Su cosa si fonda l’interesse dell’istituto di credito veneto per la Popolare Valconca?

"C’è una rete di filiali su un territorio sano. Così come c’è un’ottima base per quel che riguarda raccolta, impieghi e clientela. Tutto questo ha convinto Cherry Bank ad andare avanti: il loro business è complementare a quello della Popolare Valconca, che ha una rete più tradizionale, e l’integrazione porterebbe le due parti a completarsi".

La territorialità della Popolare Valconca è in discussione?

"Assolutamente no. Proprio questo era uno dei requisiti principali che abbiamo valutato: parliamo di una banca del territorio, che tale resterà, e per la quale c’è un progetto di crescita".

Quali saranno i prossimo passi?

"Siamo al lavoro per mettere a punto tutti i dettagli e per arrivare, nel giro di un mese e mezzo, alla firma di un accordo quadro. Naturalmente sull’integrazione si esprimerà anche Bankitalia, poi toccherà all’assemblea dei soci. Entro fine anno contiamo di concludere l’integrazione".

Il matrimonio con Blu Banca, voluto dal precedente consiglio di amministrazione, era stato bocciato dai soci soprattutto per un valore del concambio non ritenuto sufficiente: tale valore è già stato fissato con Cherry Bank?

"Tutti i punti fondamentali sono stati definiti a grandi linee. In vista dell’accordo quadro, andremo a definire ogni dettaglio".

Il vostro mandato è cominciato a dicembre. Questo è il momento più importante?

"La tabella di marcia è stata rispettata, questo per noi è fondamentale. L’obiettivo era ottenere una buona offerta vincolante, che è arrivata da una realtà solida. In questi mesi la Popolare Valconca ha retto, l’attività prosegue, soci e clienti possono stare tranquilli. Il nostro lavoro va avanti".