REDAZIONE RIMINI

Poste, la protesta della Cgil: "No alla chiusura degli sportelli"

Il sindacato, insieme alla Federconsumatori, ha organizzato un presidio a Corpolò e Vergiano "Abbiamo incontrato i cittadini, nei quartieri periferici di Rimini c’è grande preoccupazione" .

Il presidio dei cittadini per dire «no» alla chiusura degli uffici postali

Il presidio dei cittadini per dire «no» alla chiusura degli uffici postali

Salvate gli uffici postali: no alla chiusura degli sportelli! Presidio di sindacati e associazione consumatori ieri mattina davanti alle poste di Corpolò e Vergiano "per incontrare la cittadinanza e raccogliere la protesta che si leva dai quartieri periferici di Rimini". Gli uffici citati sono tra quelli in odore di chiusura da parte di Poste Italiane. Insieme alla possibile "riduzione permanente degli orari di apertura che potrebbero subire gli sportelli di Viserbella e Bellaria Igea Marina". A chiedere uno stop ai tagli la Cgil di Rimini, insieme a Slc Cgil, Spi Cgil e Federconsumatori. Dopo la lettera indirizzata il mese scorso al prefetto e ai sindaci di Bellaria Igea Marina e Rimini, ai consiglieri regionali Nicola Marcello, Alice Parma ed Emma Petitti del collegio di Rimini e all’Anci (Associazione Comuni) Emilia-Romagna, il sindacato è sceso in piazza.

"L’utenza di Poste italiane e la cittadinanza – tuonano la Federconsumatori e il sindacato – durante i presidi, ha manifestato grande amarezza per quanto sta accadendo e per l’inerzia di Poste Italiane e del governo che non intervengono per fermare queste vergognose chiusure".

Sindacato e Federconsumatori Rimini insistono "affinché tutte le istituzioni coinvolte facciano pressione nei confronti di Poste italiane e del governo affinché si riveda il piano di riorganizzazione aziendale che lascerà senza uffici postali numerose località (sono 14 solo in Emilia-Romagna)". La richiesta è che anche la Regione intervenga con forza nei confronti del Governo, "evidenziando come la riduzione dei servizi di prossimità non potrà che portare conseguenze nefaste in tema di spopolamento, isolamento sociale e problemi alla mobilità locale".

"Va ribadito ancora una volta – concludono la Cgil e Federconsumatori – che la tanto enfatizzata digitalizzazione dei servizi – sicuramente prospettata a fronte delle riduzione dei servizi fisici - non risolve in alcun modo il problema ma amplia un divario con quella parte di popolazione che sconta una grave difficoltà di utilizzo degli strumenti digitali".