Primo esame in Parlamento per le matricole

Esordio per Colombo e Gnassi alla Camera e per Spinelli in Senato: "Una grande emozione". Tornano in aula Morrone e Croatti

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Gnassi, Morrone, Spinelli, Croatti, Colombo: presenti! Matricole e veterani. Esordio col botto per i cinque politici riminesi che ieri hanno preso servizio in parlamento, all’avvio della XIX legislatura. Nel ’primo giorno di scuola’ hanno visto subito i fuochi d’artificio la neo senatrice Mimma Spinelli e il confermato Marco Croatti, con Berlusconi che alle 15,25 ha mandato a quel paese in diretta tv il nuovo presidente del Senato, Ignazio La Russa, eletto coi voti dell’opposizione. "Un voto anomalo che spero venga dalla voglia di lavorare per la nostra nazione – azzarda Spinelli, Fratelli d’Italia, scesa in campo a Palazzo Madama con un tailleur color panna –. Per me è stato un momento emozionante e importante, con tanti leader politici e tutti i senatori. Ho anche parlato di cibo e di San Patrignano con la Casellati, che era venuta a Coriano. E ho parlato con Croatti, che mi ha incoraggiato". L’ex sindaca (ora vice) di Coriano in una nota ricorda le vittime dell’A4: "Sono vicina ai familiari di una tragedia che ci ha colpiti tutti dritto al cuore. Il dolore ci travolge, non basta esprimere il nostro cordoglio per lenire le conseguenze di quello che è successo". "È sempre una grande emozione varcare la soglia di Palazzo Madama – afferma Marco Croatti, M5S – questa volta per rappresentare i cittadini dai banchi dell’opposizione. La nostra sarà un’opposizione costruttiva ma implacabile: dobbiamo proteggere tutte le nostre misure per evitare che vengano stravolte o cancellate".

"Oggi sono a Roma – commenta Andrea Gnassi, Pd – primo giorno di insediamento alla Camera dei deputati. Ma non lo nascondo. Il mio pensiero è a Riccione, alle famiglie, al dolore, a quei sorrisi spenti per sempre. Ieri sono stato a fianco delle sette vittime, a fianco di Massimo Pironi col quale ho condiviso impegno e lavoro, un pezzo di cammino in politica e nelle istituzioni... In quest’aula così maestosa, dove si è fatta la Repubblica e da cui l’Italia si aspetta tenuta, prospettiva e azioni concrete, c’è per me il pensiero di quel dolore. E allora oggi ancor di più, in un giorno che per la nostra comunità non è di proclami ma di raccoglimento, sento il senso del rigore nel tradurre la responsabilità affidataci in progetti, opere, possibilità per gli italiani, per la nostra amata terra di Romagna. Sento ancor di più il senso vero a cui chiama la politica: quello di tenere insieme un Paese pensando soprattutto a chi ha più bisogno di altri. Qui alla Camera porto con me il lavoro, la fatica e la passione di tanti anni di attività sul territorio. Non so che risultati si potranno ottenere, ma lavorerò con passione e tenacia, onore e disciplina. Questo sì. So che non sarò solo, e questa è la certezza più forte. Perché l’impegno preso per un lavoro di comunità, da parlamentare del territorio, per la costruzione di una rete di cittadini, imprese, famiglie che possano sentirsi presenti insieme a me alla Camera, sarà il primo passo di questo nuovo cammino".

"Emozione per il primo giorno della nuova legislatura – commenta Jacopo Morrone, deputato e segretario Lega Romagna – ma soprattutto un profondo senso di responsabilità per gli impegni che ci siamo assunti e per le difficili decisioni di cui dovremo farci carico per il futuro del Paese. Mi propongo di essere sempre all’altezza delle aspettative e di garantire, per quanto possibile, un lavoro assiduo per il bene della nostra comunità".

"Seduta di insediamento alla Camera dei deputati – attaccaBeatriz Colombo, riccionese, eletta con Fratelli d’Italia, a Montecitorio in giacca blu elettrico e foulard grigio con tricolore –. L’emozione lascia spazio al senso di responsabilità e consapevolezza del ruolo ricoperto. Congratulazioni al nuovo presidente del Senato Ignazio La Russa che stimo e ammiro non solo come politico ma come uomo di spessore e di valore. Ho ritenuto doveroso portare con me la fascetta del lutto cittadino, oggi avranno luogo i funerali dei miei concittadini".

Mario Gradara