"Pronti a riconvertire gli hotel abbandonati"

Riccione, vecchie strutture usate come dormitorio. Montanari (Federalberghi): "Noi vogliamo intervenire, ma la politica deve aiutarci"

"Pronti a riconvertire gli hotel abbandonati"

Riccione, vecchie strutture usate come dormitorio. Montanari (Federalberghi): "Noi vogliamo intervenire, ma la politica deve aiutarci"

Ex hotel occupati da sbandati, "ci sono decine di strutture ormai in disuso in città che possono essere ricettacolo per queste persone, servono risposte immediate da parte della politica e degli enti pubblici". Claudio Montanari, presidente di Federalberghi, torna sui controlli effettuati dalle forze dell’ordine la settimana scorsa, a ridosso del Ferragosto, in un ex albergo non utilizzato da tempo. I carabinieri hanno trovato all’interno cinque persone di origine nordafricana di età compresa tra i 23 e i 34 anni. A questo si aggiungono i video sui social pubblicati nel corso dell’estate da giovani che si definiscono ‘maranza’ e mostrano come vivere negli edifici abbandonati stando in riviera e a Riccione.

"Credo che le forze dell’ordine e la nostra polizia locale in tema di controlli siano molto presenti. Ma è evidente che serva intervenire sul meccanismo che crea queste strutture vuote e inutilizzabili. Stiamo parlando di edifici che sempre più spesso non sono nemmeno più agibili. Pertanto diviene necessario pensare a come riutilizzarli per evitare che finiscano per essere dormitori per abusivi. Stiamo parlando di palazzine che non solo finiscono in un degrado evidente, ma diventano un problema per tutta la zona circostante". In Federalberghi arrivano segnalazioni da operatori e cittadini sul via vai sospetto in alcuni ex alberghi chiusi da anni. "Non appena sarà terminata la stagione dovremo incontrare l’amministrazione e stabilire un percorso di confronto sul nuovo Pug, il piano urbanistico da adottare in città. Noi siamo pronti a portare le nostre idee anche perché riteniamo che questo tipo di strutture possa essere riconvertito e ci sono già imprenditori disposti a farlo. Ma servono risposte chiare e immediate da parte delle amministrazioni e della politica. Dobbiamo muoverci".

Andrea Oliva