"Pronti a somministrare le dosi Ora toglieteci la burocrazia"

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"Siamo pronti a fare la nostra parte per la campagna vaccinale, con un’attenzione particolare per i soggetti più fragili, come over 60 e persone affette da determinate patologie. Chiediamo solo di non essere stritolati dal peso della burocrazia e di non essere costretti a trascurare la nostra professione di medici per sbrigare montagne di scartoffie". Corrado Paolizzi, consigliere della Fimmg (la federazione dei medici di medicina generale) è tra i 160 medici di base della provincia di Rimini che hanno dato la disponibilità a effettuare la somministrazione presso i loro ambulatori. A Rimini ha aderito il 75% dei dottori di famiglia, 430 in tutta la Romagna quelli impegnati nella campagna.

Raffaella Angelini, la direttrice del dipartimento di sanità pubblica per la Romagna, lo aveva già anticipato: "Vogliamo normalizzare la vaccinazione anti-Covid e renderla simile a quella dell’antinfluenza", attraverso "l’impiego dei medici di base". Ma per Paolizzi "è molto difficile pensare di poter ricondurre tutto a schemi e ritmi da catena di montaggio. Gestire le vaccinazioni, per un medico di base, è un’operazione tutt’altro che semplice, anche a fronte della pressante ma legittima richiesta di informazioni da parte dei pazienti. In molti di loro c’è ancora tanta confusione rispetto ai nuovi vaccini adattati alla variante Omicron. La gente si rivolge a noi chiedendo chiarimenti, ma a volte anche gli stessi operatori sanitari hanno qualche difficoltà a illustrare nel dettaglio le giuste procedure da seguire". In ogni caso "la percentuale di medici di base che a Rimini hanno dato la propria disponibilità per la campagna vaccinale è un segnale incoraggiante. Ma deve andare di pari passo con una riduzione del carico burocratico che ricade inevitabilmente sulle spalle dei professionisti, che vengono così sottratti al loro lavoro".