"Basta un acquazzone e finiamo sott’acqua". Ad alzare la voce sono i residenti di una zona di Torre Pedrera. Si tratta delle abitazioni affacciate su via Cheren. E’ una strada interna nella zona mare, parallela di via Eritrea, la cosiddetta strada di scorrimento che corre lungo la ferrovia. Una prima lettera per lamentare quello che accade non appena le nuvole in cielo si chiudono, era arrivata qualche giorno dopo il nubifragio che il 3 agosto aveva allagato il centro storico di Rimini. "Leggiamo interviste nelle quali si afferma che la rete fognaria di Rimini funziona bene, soprattutto nella zona del centro. Altrettanto non può dirsi per Torre Pedrera, dove ad ogni acquazzone i residenti del viale Cheren tremano", scrivevano i residenti. Brividi comprensibili perché dopo il 3 agosto si sono riproposti "allagamenti con danni ad edifici, auto e beni privati" con la pioggia di domenica. Non è un problema di quest’anno o del cambiamento climatico perché "da anni a questa parte si ripetono i danni senza che si sia trovata soluzione". Passi per l’evento eccezionale del 3 agosto in cui caddero decine di millimetri di pioggia in poco tempo. Ma anche domenica, con condizioni climatiche non paragonabili, via Cheren si è comunque allagata, raccontano i residenti. Stessa storia, basta un temporale estivo che la via diventa un rio che invade le pertinenze delle abitazioni.
Negli ultimi anni la zona nord di Rimini ha cambiato faccia. Sono arrivati il lungomare pedonale e la strada a ridosso della ferrovia per smaltire il traffico. Al medesimo tempo è cambiato anche l’impianto fognario andando a intervenire sugli scarichi a mare attraverso l’ammodernamento delle linee, come previsto dal Psbo. Ma in via Cheren, lamenta chi ci vive, non pare sia cambiato nulla. "Basta un temporale e ci allaghiamo. Siamo esasperati".
a.ol.