"Pubblicando quel post ha abusato del suo ruolo"

Dura condanna da parte dell’associazione "Offende chi ha sacrificato la vita contro il fascismo"

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"Ho visto quel post incredibile del sindaco di Pennabilli già sabato. Come Anpi, a nome di tutti gli associati, dico che siamo letteralmente choccati. Non è un caso che Facebook abbia rimosso il post. Riteniamo necessario che la Prefettura e gli organismi preposti intervengano a riguardo". A commentare la sortita di Mauro Giannini ("morirò con la camicia nera"), eletto al secondo mandato con una lista civica di centrodestra a Pennabilli, è la presidente provinciale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, Annarita Tonini.

Cosa l’ha più colpita?

"Premetto che Mauro Giannini già lo conoscevamo. Non ha mai tenute nascoste le sue simpatie. Oltre al mio ruolo provinciale sono anche responsabile della sede Anpi di Verucchio, e ho sott’occhio anche la Valmarecchia, per così dire".

Detto questo?

"Penso che il sindaco si sia lanciato in uno sfogo personale, un tantino troppo ‘orgoglioso’, per usare un eufemismo".

L’apologia del fascismo è un reato.

"Appunto. Premesso che è stato eletto sindaco democraticamente, ritengo che dovrebbe avere più rispetto del suo ruolo".

In che senso?

"Nel senso che io rispetto la sua figura istituzionale, non so se lo fa lui. Mauro Giannini può pensarla come crede, ma deve imparare a rispettare la sua carica. E ricordo che, come tutti i sindaci, ha giurato sulla Costituzione, che condanna chi esalta i fatti, gli esponenti, i princìpi e i metodi del fascismo".

Giannini ha successivamente corretto il suo post iniziale (‘era solo una lettera d’amore alla nostra radiosa Patria’), lo sa?

"Ho visto. Sta di fatto che lui ha abusato del ruolo che ricopre. Inoltre, come Anci, non è che possiamo stare dietro ai post di ogni leone da tastiera che scrive cose improbabili su Facebook. Anci ha diversi campi e ambiti di occupazione, non può anche avere una funzione di controllo sui social. Sto dicendo che almeno i sindaci dovrebbero sapere come ci si comporta".

Chi cerca di difenderlo dice che è stato messo alla gogna.

"Ha scritto cose davvero pesanti, tipo ‘sono nato con la camicia nera e morirò con la camicia nera’. Vorrei ricordare che l’Anci, giunta ormai alla seconda generazione, rappresenta persone che con il sacrificio della loro vita hanno impedito che il fascismo e la dittatura vincessero. Questo non va mai dimenticato".

Cosa dirà a Giannini quando lo incontrerà?

"Mi verrebbe da tirargli le orecchie".

Mario Gradara