Publiphono Rimini chiude? "Una colletta per salvarla"

L’ex vicepresidente dell’Aia chiede ad albergatori e bagnini di mettere mano al portafoglio. Anche il Comune pronto a intervenire per salvare il servizio, simbolo della Riviera

Il destino della radio della spiaggia sembra segnato per quest’estate

Il destino della radio della spiaggia sembra segnato per quest’estate

Rimini, 10 giugno 2020 - Riaccendiamo la Publiphono. Adesso che il destino della radio della spiaggia’ sembra segnato per quest’estate, è partita la mobilitazione perché Rimini non resti senza la sua colonna sonora. Anche se il patron De Donato, al momento, è irremovibile: "Il calo degli introiti pubblicitari provocato dall’emergenza Covid non ci permette di svolgere né la pubblicità sonora (diffusa dagli altoparlanti) né il servizio degli annunci per ritrovare i bimbi smarriti. Ci limiteremo alla pubblicità sulle nostre plance (affisse sui 150 pali di Publiphono) sospendendo invece tutto il resto".

Una situazione che in tanti vogliono evitare. " Il Comune – assicura l’assessore Roberta Frisoni – farà la sua parte . Incontreremo i gestori della Publiphono, valuteremo ogni soluzione possibile, compresa quella di riassegnare temporaneamente il servizio per garantire gli annunci dei bambini smarriti". Non sarà facile, anche perché gli altoparlanti e la concessione di spiaggia sono di De Donato. E se non andrà in onda rischia di perdere la concessione.

Intanto Corrado Della Vista, albergatore di Miramare (ed ex vice presidente di Aia) ha lanciato la petizione per salvare la Publiphono. "Rimini non può assolutamente rinunciarvi: non è solo un simbolo, ma è un servizio indispensabile. A giorni presenteremo al Comune la nostra richiesta, accompagnata dalla raccolta firme, affinché la Publiphono vada in onda anche quest’estate. Ognuno ora faccia la sua parte, inclusi i bagnini. La spiaggia di Rimini senza la Publiphono è più povera, è anche nel loro interesse far sì che non perda la sua voce".

Mauro Vanni, il presidente della cooperativa bagnini di Rimini sud, mette le mani avanti: "Siamo dispiaciuti della situazione, e siamo pronti a collaborare per trovare soluzioni. Ma non credo che debbano essere i bagnini a mettere mano al portafoglio per la Publiphono, che è un’azienda privata. Gestire noi direttamente il servizio? Non è il nostro lavoro

Una colletta per la Publiphono (con l’aiuto delle istituzioni) potrebbe essere una delle soluzioni. Ne è convinto anche Richard Di Angelo, il titolare del Rose & Crown, affezionato cliente della ‘radio della spiaggia’. "Il Rose & Crown fa già pubblicità da molti anni sulla Publiphono e l’ha confermata anche per quest’anno . Tutti siamo affezionati, e sarebbe un bruttissimo segnale per la città perdere la voce della Publiphono proprio nell’estate post- Covid. Al di là dei sentimenti e dei ricordi che ci legano a essa, svolge un servizio fondamentale".

"Rimini non può perdere la sua voce – gli fa eco Emma Petitti, presidente del consiglio regionale – La Publiphono fa parte della storia e dell’anima delle nostre spiagge, ed è un strumento insostituibile. Mi auguro si arrivi a una soluzione".