Pupi Avati, tappa nell’universo di Fellini

Il regista a Rimini e Riccione per presentare il suo ultimo film, Dante: "Ricordi indelebili mi legano alla Riviera romagnola"

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Pupi Avati, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, in un doppio appuntamento a Rimini e a Riccione stasera presenterà il suo ultimo film, Dante. Attesi anche Alessandro Sperduti, (il giovane Dante) e il fratello di Pupi, il produttore Antonio Avati. Nel cast figurano anche Sergio Castellitto, Enrico Lo Verso, Alessandro Haber e altri attori. L’icona del mondo cinematografico sarà alle 17,30 in Comune a Rimini per poi visitare il Museo Fellini, e in serata alle 20 alla multiplex le Befane e alle 20,45 al CinePalace di Riccione, ospite di Giometti Cinema. Cancellato l’appuntamento pomeridiano del centenario di Riccione per il lutto cittadino proclamato in seguito alla tragico incidente di venerdì e che tanto dolore ha suscitato anche in Avati.

Il suo film procede a gonfie vele?

"Sta andando bene, è il film italiano con l’incasso più alto. È stupefacente per un film su Dante Alighieri, quindi culturalmente ambizioso, registrare questo record. Dobbiamo molto a Giometti che sta facendo tanto per salvare il cinema in sala, rispetto alla guerra innescata dalle piattaforme".

Com’è il suo Dante?

"Giovane, un ragazzo. Racconto la prima grande storia d’amore della letteratura, venuta prima di quella di Giulietta e Romeo e di tutte le altre, per cui è un film che avvicina tantissimo gli studenti, i ragazzi, ma anche le persone non più giovanissime che magari non sanno chi è stato veramente Dante".

Una narrazione che entusiasma?

"Ho reso la storia seducente, capace di incuriosire il pubblico, diversa da quella che ai miei tempi si studiava a scuola. Ci veniva presentato un Dante dolente, pieno di sé, mentre io ho scoperto e cercato di raccontare un Dante di grande umanità, capace di avvicinarci a lui. Così a fine proiezione la gente mi dice: ‘Aadesso voglio leggere Dante davvero con un occhio diverso’".

Stasera sarà Rimini e Riccione, città alla quale è molto legato.

"Quando ero ragazzo, per noi bolognesi Riccione rispetto a Rimini aveva la prerogativa di essere un luogo esclusivo molto più raffinato ed elegante. Le ragazze di Riccione erano considerate le più belle della costa adriatica. Io mi esibivo al Savioli e al Florida. Lì ho trascorso gli anni più belli e divertenti della mia vita, privi di preoccupazioni e vissuti, con la gioia di far parte di una band musicale. Erano i primi anni Sessanta, a Riccione si esibivano allora Carosone, i Platters, Mina, Celentano, Paoli, la Valente, la Pavone e tanti altri".

Piacevoli amarcord?

"Ho tanti ricordi indelebili, legati anche agli amori. Con Renzo Arbore tante volte ci siamo detti di fare un film su quelle estati che solo L’ombrellone di Dino Risi ha celebrato al cinema. Tra le mie amicizie c’era Marzio, figlio di Edda Ciano. Erano gli anni in cui Beppe Brilli saliva sugli alberi cinguettando".

Nives Concolino