Quando il fiume invadeva le case di San Giuliano

Segue dalla prima

L’amministrazione socialista cittadina salutò con favore le prime opere, che andavano anche a risanare zone malsane per l’assenza di fognature. Con l’avvento del fascismo la realizzazione andò a rilento ma nel 1925 il Consiglio superiore dei lavori pubblici approvò un progetto più grandioso che comprendeva anche l’ampliamento del porto. I primi importanti lavori avvennero nel 1927 per impulso del podestà Busignani e nel 1928 il presidente dell’Ente autonomo porto Riccardo Ravegnani riconosceva che "il fiume Marecchia, colle sue piene quasi sempre improvvise e impetuose, rappresenta un grave pericolo per la città, sobborghi e contado, ed in modo speciale per la marineria nei riguardi dell’approdo e della sicurezza dell’ormeggio in porto. La deviazione del fiume in un canale apposito ampio, che ne abbrevi lo sfocio in mare raoppresenta opera di fondamentale utilità". Nel frattempo veniva demolita la parte del borgo a sinistra della via Emilia in direzione Bologna, i lavori per il deviatore procedettero solo parzialmente fino al 1938; il completamento avvenne nel 1942. Giusto che i riminesi ricordino la tenacia dei loro predecessori nel risolvere una minaccia che pendeva sulla città e che li ha salvati dai danni che hanno colpito la Romagna.

Andrea Montemaggi