Quarantuno chili di droga nel capannone: scarcerato lo zio 60enne

Il nipote di 46 anni si è assunto davanti al giudice la paternità dello stupefacente ritrovato e resta dietro le sbarre

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"Non so nulla della droga". La droga in questione sono i 41 chili di marijuana trovati lunedì dagli agenti della Squadra mobile nelle disponibilità di un 46enne e un sessantenne, rispettivamente nipote e zio. I due uomini, che in quella circostanza erano stati arrestati, sono difesi dagli avvocati Marco Ditroia e Giuliano Renzi e ieri si è tenuto l’interrogatorio di garanzia nei confronti dei due uomini. Lo zio però davanti al giudice si è dichiarato estraneo al gran quantitativo di droga che era nascosto in magazzino, in un apposito nascondiglio per lo stupefacente in questione. Una versione che ha trovato riscontri nelle dichiarazioni rilasciate al giudice dal 46enne, che si è assunto la paternità dell’ingente quantitativo di stupefacente nascosto. Pertanto, il giudice ha scarcerato il sessantenne, mentre nei confronti del 46enne è stata applicata la misura di custodia cautelare in carcere.

La montagna di erba, che secondo le accuse degli investigatori sarebbe andata a rifornire il traffico di stupefacenti in Riviera, era stata sequestrata al termine di un’attività di osservazione del personale di polizia, che controllando l’auto del 46enne aveva in un primo momento scoperto cinque involucri contenenti marijuana per circa 5 chili. Un primo ritrovamento che ha portato i poliziotti ad estendere la perquisizione al capannone in uso all’uomo, all’interno del quale, fissate al muro, vi erano scaffalature in metallo alte fino al soffitto. Ed è stato spostando alcuni listelli in legno che ricoprivano la parete ad angolo sulla sinistra che i poliziotti hanno scoperto il doppiofondo dietro a cui è stato ritrovato il restante stupefacente.