Rapinò il supermercato mentre era ai domiciliari: condannato a 6 anni

Insieme al complice aveva minacciato la cassiera del Conad con una pistola

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Lui si trovava agli arresti domiciliari, per scontare una condanna di 5 anni per una lunga serie di furti, spaccate e rapine. Ma questo non gli ha impedito, nonostante la misura cautelare, di mettere a segno altri colpi, compresa la rapina in un supermercato di Cattolica commessa insieme a un complice. Per questo il giudice Manuel Bianchi ha inflitto una nuova condanna di quasi 7 anni a Federico Mancini, 24 anni non ancora compiuti, a processo perché accusato di essere uno dei due rapinatori che il 4 maggio del 2020 avevano dato l’assalto al Conad di via Macanno a Cattolica. Quel giorno lui e il complice, armati di una pistola (poi risultata essere a salve), avevano bloccato una delle cassiere all’esterno del supermercato e poi l’avevano minacciata con l’arma. Una volta entrati dentro, avevano minacciato altri due dipendenti e si erano fatti consegnare i soldi della cassa, per un bottino di oltre 4mila euro.

L’indagine sulla rapina, affidata ai carabinieri di Cattolica, aveva poi permesso di inviduare Mancini e il suo complice. Ma il colpo al Conad non è stato l’unico reato commesso. Nel corso degli accertamenti i carabinieri infatti hanno scoperto che il giovane – originario della Lombardia ma residente a Cattolica – si era dato pure allo spaccio. I militari hanno scoperto che Mancini, sempre mentre era ai domiciliari, aveva ceduto varie dosi di cocaina. Da qui la condanna a 6 anni per la rapina e di altri 8 mesi per lo spaccio. Contro la sentenza il suo avvocato Tiziana Casali ha già annunciato l’intenzione di fare ricorso in Corte d’Appello. Il presunto complice della rapina al Conad ha patteggiato.