Reati informatici, boom a Rimini "Un’azienda su due non è protetta"

Crescono gli attacchi, nella nostra provincia incremento superiore alla media nazionale. Gli esperti di Ciba Brokers: "Minaccia quotidiana, spesso viene chiesto un riscatto. Ecco come difendersi"

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Il crimine corre anche sul web. Nel territorio riminese è boom di reati informatici. La Camera di Commercio ha rilevato come il trend sia in preoccupante rialzo: nel 2020, a fronte di un +17,2% a livello nazionale, Rimini registra un poco lusinghiero +28,7%. "Dal 2020 a oggi il livello di rischio è aumentato costantemente, con un raddoppio del numero degli attacchi di anno in anno fino alla situazione attuale che mostra, di fatto, uno scenario di cyber war in corso" l’istantanea di Stefano Ricci Lucchi, direttore generale di Ciba Brokers, società di brokeraggio assicurativo con sedi anche a Rimini e San Marino che di recente ha dato vita a un team dedicato al rischio informatico. "Secondo i nostri studi – prosegue – il 50% delle aziende è ancora poco attrezzato per difendersi dagli attacchi e può contare su strumenti inadeguati o inefficaci: attraverso la nostra sezione specializzata vogliamo aiutare le imprese a incrementare la consapevolezza di quanto questa minaccia sia concreta e possa essere molto costosa, se trascurata. Il 36% degli attacchi cyber nel mondo, infatti, è indirizzato a sistemi informativi aziendali e ai siti internet corrispondenti: un fronte che ogni anno rappresenta un affare per la criminalità informatica da oltre 16 miliardi di dollari".

Per quanto riguarda il territorio provinciale, si registra un numero di reati informatici superiore alla media nazionale: 452,2 ogni 100mila abitanti, con Rimini al 47esimo posto italiano in una poco lusinghiera classifica. "Una volta il fenomeno era molto più rarefatto – prosegue Ricci Lucchi – mentre oggi la minaccia è pressoché quotidiana: è sempre più complesso fare rilevare ai sistemi informatici le anomalie correlate ad un attacco. A cambiare, rispetto al passato, è anche l’obiettivo di queste azioni: oggi crescono in modo costante le richieste di riscatto a fronte della minaccia, molto concreta, di bloccare l’operatività dell’azienda. L’analisi dei dati ci dice che i comparti più colpiti sono quelli della logistica, dei trasporti e dei servizi alle aziende, oltre al comparto manifatturiero: settori dove si concentrano alti fatturati che attirano l’attenzione dei pirati informatici".

Di qui l’attenzione alta rivolta al territorio riminese, dove si concentrano diverse realtà di questi comparti: "Come Ciba Brokers – continua il direttore generale – innanzitutto cerchiamo di accompagnare le aziende in un percorso di consapevolezza della propria situazione di rischio, aiutandole attraverso i nostri esperti a migliorare la propria sicurezza informatica. Abbiamo anche realizzato un decalogo per tutte quelle realtà che, negli ultimi due anni, si sono trovate a gestire la novità dello smart working, scenario in cui il rischio aumenta in modo esponenziale. Il passo successivo è quello di assicurare le aziende contro i danni legati allo stop delle attività, alla perdita dei dati o ai diversi danni che possono derivare dalle frodi informatiche". Va in questa direzione la collaborazione con le Camere di Commercio di Rimini e San Marino.

Giuseppe Catapano