Con un occhio al Ferragosto e l’altro a quello che è stato, finora, l’andamento del turismo a Rimini. Perché, nonostante il calo di giugno e un’estate che prosegue tra luci e ombre, da gennaio a maggio "Rimini ha registrato un milione e 389mila presenze, di cui 452.368 grazie ai turisti stranieri. In quasi 25 anni il turismo in questo periodo dell’anno è aumentato del 31 per cento a Rimini", sottolinea Jamil Sadegholvaad. Che confronta l’anno in corso quelli precedenti a partire dal 2000, che è stato l’ultimo della Fiera nella vecchia sede prima dell’inaugurazione del nuovo quartiere fieristico. "Siamo cresciuti – continua il sindaco – di oltre 328mila presenze rispetto al 2000. Fatta eccezione per il 2020, il 2021 e il 2022, segnati dalla pandemia, la crescita del turismo da gennaio a maggio è stata costante in questi anni". Il primato del 2024 "dimostra il pieno recupero di due situazioni molto particolari accadute nell’ultimo quadriennio: la pandemia e la guerra scoppiata in Ucraina, che ha di fatto azzerato da un giorno all’altro il maggiore mercato estero della Riviera, quello russo". Per il sindaco "se si dimostrano così sempre più lungimiranti tutti gli investimenti, fatti a partire da metà anni ’90, su quelle che sono le infrastrutture di sviluppo del nostro territorio (Fiera e Palas in testa), dall’altra è evidente come si stia progressivamente completando a Rimini il processo di un turismo che non è più esclusivamente balneare ed estivo, ma che abbraccia l’intero anno. Proprio l’integrazione tra questi elementi, nel nome della qualità e di servizi di qualità, pubblici e privati, sarà il grande tema dei prossimi anni".
Cronaca"Record di turisti nei primi 5 mesi. Destagionalizzare è fondamentale"